La Caveja: Un Simbolo Romagnolo Antico e Vivo

La Romagna, terra di tradizioni e sapori intensi come la piadina, l’azdorea e i cappelletti, possiede un’identità profondamente radicata nel suo passato rurale. Un simbolo potente e duraturo, che trascende la semplice gastronomia, è la caveja ad anelli. Questo oggetto, giunto fino a noi attraverso i secoli, non ha una traduzione letterale semplice. Per comprenderne appieno il significato, occorre immergersi nel mondo contadino da cui proviene. Realizzata con uno stelo di acciaio e una parte superiore piatta, chiamata pagella, la caveja era fissata sulla parte anteriore di aratri e carri, con anelli pendenti. Spesso, la pagella recava l’immagine di un gallo. La sua funzione primaria era quella di bloccare il giogo, alleggerendo il carico sul collo dei buoi. Il tintinnio degli anelli, inoltre, offriva una melodia che scandiva il ritmo del lavoro nei lunghi campi. Ma la caveja andò ben oltre la sua utilità pratica. Con il tempo, gli artigiani la trasformarono in un’opera d’arte, creando esemplari funzionali e altri destinati a occasioni speciali. Fiere, esposizioni e sagre vedevano sfilare buoi ornati di coperte colorate, agghindati con caveje elaborate, ricche di anelli e pendagli. Questi addobbi non si limitavano ad anelli, ma includevano simboli di varia natura: animali, fiori, stelle, croci e forme geometriche, conferendo alla caveja una ricca simbologia. Quest’ultima contribuì probabilmente alla credenza nelle sue virtù magiche. Il tintinnio degli anelli, si credeva, tenesse lontani spiriti maligni, streghe e persino il diavolo. La caveja divenne quindi un amuleto, impiegato in vari riti: per la benedizione delle case di novelli sposi, per scongiurare il malocchio, per predire il sesso di un nascituro, persino per proteggere i raccolti dalla grandine. La sua notorietà crebbe ulteriormente quando un gruppo di combattenti romagnoli la adottò come simbolo sul proprio vessillo. Grazie al lavoro di artigiani, artisti e storici, la caveja è oggi un simbolo riconosciuto e celebrato in tutta la Romagna, e ben oltre.