Un Viaggio Gastronomico nella Storia di Marina di Ravenna: Il Brodetto alla Portocorsinese

Un Viaggio Gastronomico nella Storia di Marina di Ravenna: Il Brodetto alla Portocorsinese

I piatti tradizionali sono ben più di un semplice nutrimento; sono narratori silenziosi che svelano la storia di una comunità, riflettendo la sua ricchezza o le sue difficoltà, le sue origini e la sua evoluzione. Il Brodetto alla Portocorsinese, la cui ricetta, depositata nel 2006 presso la Camera di Commercio dall’Accademia Italiana della Cucina, ne è una splendida testimonianza. La sua nascita e il suo successo sono indissolubilmente legati al mercato ittico di Marina di Ravenna. Lo studioso Pericle Stoppa, autore di diverse opere sulla storia di Marina e dei suoi abitanti, ha identificato l’artefice di questo capolavoro culinario in Giuseppe Greco, detto Beppo. Originario di Chioggia, Beppo giunse a Porto Corsini (allora denominazione comune degli insediamenti lungo il canale Candiano) nel 1850, assumendo l’incarico di guardiano del porto. Vedovo con dieci figli, gestiva una locanda-osteria nella Fabbrica Vecchia, avviando poi un’attività propria. Divenne in seguito il “regolatore” del mercato ittico, utilizzando il pesce invenduto, quello meno pregiato, per preparare saporiti guazzetti, che presero il nome ravennate di “brodetto”, serviti nelle tre osterie del paese: la sua, e quelle gestite dalle due figlie con i rispettivi mariti. La ricetta originale di Beppo Greco fu mantenuta fino agli anni Ottanta dai ristoranti Sole e Miramare di Marina di Ravenna. Con la loro chiusura, la tradizione rischiò di perdersi, ma è stata in parte recuperata grazie all’impegno dell’Accademia Italiana della Cucina. Ecco gli ingredienti per preparare il Brodetto alla Portocorsinese: 300 gr di seppia, 200 gr di canocchie, 4 triglie medie, 300 gr di palombo, 300 gr di coda di rospo, 200 gr di anguilla, una mazzola media, uno scorfano medio, olio, sale, pepe q.b. In un tegame, rosolare aglio, prezzemolo e cipolla (o scalogno) in olio d’oliva. Aggiungere mezzo bicchiere di aceto e disporre il pesce, iniziando con la seppia a quadretti, seguita da coda di rospo, palombo, mazzola e anguille. Aggiungere poi canocchie, scorfano e infine le triglie. Condire con sale, pepe e qualche cucchiaio di passata di pomodoro. Far cuocere a fuoco lento, evitando di toccare il pesce per mantenerlo integro. Servire con crostini di pane.