Le delizie dolciarie del Carnevale romagnolo

La festa di Carnevale, un’allegra celebrazione ricca di storia e tradizioni, giunge puntualmente dopo l’Epifania. Anticamente legata ai riti di fertilità e al risveglio primaverile, nei paesi di fede cristiana precede la Quaresima, rappresentando un periodo di licenza prima dei digiuni penitenziali. Questa atmosfera gioiosa si riflette nelle consuete burle, nei carri allegorici, nei travestimenti e, naturalmente, nelle prelibatezze culinarie. Un vero dolce di Carnevale, per tradizione, deve essere fritto, metodo veloce ed economico per offrire golose leccornie al maggior numero di persone. Le ricette sono innumerevoli, alcune diffuse in tutta Italia, altre tipiche di regioni specifiche. Non sempre salutari, spesso però presentano versioni più leggere, cotte al forno. In Romagna, il brio del Carnevale si rispecchia nelle pietanze tradizionali, un tripudio di gusto e allegria, in cui il riso regna sovrano. Il repertorio di dolci carnascialeschi è vasto, e numerose prelibatezze allietano le vetrine dei forni e le tavole delle famiglie. Tra le specialità più note figurano i ravioli dolci, le castagnole, i fiocchetti e, inaspettatamente, le tagliatelle fritte. Sì, avete letto bene: la cucina romagnola ha reinterpretato questo piatto tipico, creando una variante insolita, a base di agrumi, zucchero e sapori contadini, preparata con la classica sfoglia all’uovo. Restate aggiornati su ricette, eventi e manifestazioni! Iscrivetevi alla newsletter!