Cucine da Incubo, finalmente ha deciso di dire la verità: “Ti dicono di accentuare i problemi” | Cosa c’è di vero”

Antonino Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo, conduttore di Cucine da Incubo (Immagine di repertorio - Foto dal profilo Facebook di Cucine da Incubo) - romagnaatavola.it

Le rivelazioni sul dietro le quinte del programma di Antonino Cannavacciuolo: ecco finalmente tutta la verità su Cucine da Incubo.

Da oltre vent’anni, Cucine da Incubo intrattiene il pubblico televisivo con storie di ristoranti in difficoltà e chef carismatici pronti a intervenire per salvarli.

Il format, nato nel Regno Unito e reso celebre da Gordon Ramsay, è arrivato anche in Italia nel 2013 con Antonino Cannavacciuolo come protagonista.

Ad ogni episodio, il pubblico si affeziona alle vicende dei locali e dei loro titolari, tra colpi di scena, piatti da incubo e trasformazioni lampo.

Ma cosa succede davvero dietro le quinte di un programma così popolare? Cosa c’è di vero e cosa, invece, di “pilotato”? Scopriamolo insieme.

Un successo dove nulla è lasciato al caso

Nato nel Regno Unito nel 2004, “Cucine da Incubo” è diventato rapidamente un cult internazionale. E la versione italiana, condotta da Antonino Cannavacciuolo, ha saputo conquistare il pubblico con la sua miscela di dramma, empatia e rinascita. In ogni puntata, lo chef entra in un locale sull’orlo del fallimento e cerca di trasformarlo in un ristorante di successo, tra rimproveri, ristrutturazioni e nuove speranze.

Dietro la sua apparente spontaneità, però, si nasconde un’organizzazione meticolosa. Ogni episodio viene girato in una sola settimana e l’intero staff del programma lavora per costruire un racconto coinvolgente e televisivamente perfetto. Dalla scelta dei ristoranti fino alla selezione dei clienti che appaiono in sala, nulla è lasciato al caso. Ma fino a che punto ciò che vediamo è autentico?

Vista dell'interno di un ristorante
La verità dietro il successo di Cucine da incubo (Immagine di repertorio – Foto di wirestock da Freepik) – romagnaatavola.it

Aiutare i locali a cambiare rotta

A rivelarlo è stato proprio un ex partecipante, Ersilia la Placa, titolare de La tana degli elfi, che ha raccontato a Vice cosa accade realmente durante le riprese. Secondo la sua testimonianza, il programma segue uno schema ben preciso: la troupe invade il locale per giorni, decidendo cosa inquadrare, cosa dire e persino come reagire. Gli addetti del programma inviterebbero i protagonisti ad “accentuare i problemi”, per rendere le dinamiche più forti e accattivanti per il pubblico televisivo. Le sue parole sono state molto chiare: “Loro ti dicono di accentuare i tuoi problemi, ma è anche un bene, perché alla fine è davvero bravo a farti capire dove sbagli e cosa fare.”

La ristrutturazione del locale, poi, avviene davvero, ma solo in modo superficiale: si tratta per lo più di una “rinfrescata” estetica, con pareti ridipinte e un nuovo arredo, sufficiente per la scena finale. Cannavacciuolo stesso ammette di non avere poteri magici: il suo obiettivo è trasmettere metodo, disciplina e passione per aiutare i locali a cambiare rotta. Eppure, nonostante qualche scena esasperata, l’impegno resta autentico e il format funziona: su 67 ristoranti partecipanti, infatti, la maggior parte ha continuato l’attività, dimostrando che, anche se la TV amplifica i problemi, la formula di Cannavacciuolo funziona davvero.