“Nel mais trovate tracce di al…” | La scoperta ha lasciato tutti senza parole: la vostra sicurezza è a rischio

Mais in un barattolo su un tavolo

La scoperta sul mais che ha lasciato tutti senza parole (Immagine di repertorio - Foto di stockking da Freepik) - romagnaatavola.it

Un controllo di routine ha rivelato una sostanza pericolosa nel mais per popcorn: ecco cosa è successo e perché bisogna prestare attenzione.

Sembrava un alimento semplice e innocuo, quello che si trova comunemente sugli scaffali dei supermercati e che molti di noi acquistano per una serata davanti alla TV.

E invece, una recente scoperta ha scosso il mondo della sicurezza alimentare.

Il mais, uno degli ingredienti più diffusi e consumati al mondo, è infatti finito sotto osservazione dopo che alcuni controlli hanno rivelato qualcosa di inaspettato.

E, le autorità sanitarie, dopo le prime verifiche, hanno deciso di intervenire con urgenza.

Ogni rischio deve essere azzerato

La notizia ha subito destato grande preoccupazione tra i consumatori, non solo per la diffusione del prodotto, ma anche per la natura della sostanza rinvenuta. Non si tratta infatti di un problema legato alla conservazione o al confezionamento, ma di una contaminazione che può avere effetti diretti sulla salute, sia umana che animale.

Gli esperti spiegano che il provvedimento è stato adottato per tutelare i consumatori, anche se non tutti i prodotti avevano mostrato livelli critici della sostanza. Tuttavia, la decisione di ritirare lotti multipli nasce dal principio di massima prudenza: quando si tratta di salute, ogni rischio deve essere azzerato. Le autorità hanno quindi raccomandato di non consumare i prodotti appartenenti ai lotti indicati e di restituirli ai punti vendita per il rimborso.

Mais confezionato
Ecco cosa hanno trovato nel mais (Immagine di repertorio – Foto di azerbaijan_stockers da Freepik) – romagnaatavola.it

Un rischio per la salute

Il Ministero della Salute ha quindi diffuso un richiamo precauzionale riguardante vari lotti di mais per popcorn commercializzati con i marchi Veggy Duck, Easy Vibes, The Italian Food Shop, Coal e Cibon. I prodotti interessati sono confezionati da 400 grammi fino a sacchi da 25 kg, con diverse scadenze tra il 2026 e il 2027, e tutti i lotti sono stati prodotti dall’azienda Melandri Gaudenzio Srl, con stabilimento a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna.

Ciò che ha portato al richiamo è la presenza di alcaloidi del tropano, sostanze naturali che in quantità elevate possono risultare tossiche. Questi composti, se ingeriti, possono provocare secchezza delle mucose, arrossamenti, vertigini, palpitazioni, disturbi della vista e disorientamento. La loro comparsa negli alimenti è generalmente dovuta alla contaminazione da piante infestanti presenti nei campi durante la raccolta. La contaminazione da alcaloidi tropanici, inoltre, ha spinto anche altri grandi distributori, come Conad e Sigma, a rimuovere dal mercato i propri prodotti a base di mais provenienti dallo stesso produttore. La scoperta, pur essendo sotto controllo, conferma quanto sia fondamentale non sottovalutare la tracciabilità e la qualità delle materie prime: anche un alimento comune come il mais può, se contaminato, trasformarsi in un rischio per la salute.