Sale nell’acqua della pasta, “Non vi permettete di usare questo”: dovete buttare tutto, pentola compresa poi
Sale nell'acqua della pasta (Immagine di repertorio - Foto di 8photo da Freepik) - romagnaatavola.it
Sbagliare tipo di sale può rovinare il piatto più amato dagli italiani: ecco quale va usato davvero e perché quello giusto fa la differenza.
Preparare un buon piatto di pasta sembra una delle cose più semplici del mondo, e invece nasconde più insidie di quanto si pensi.
Tutto, infatti, parte da un gesto che diamo per scontato: aggiungere il sale nell’acqua.
Eppure, è proprio lì che spesso si commette un errore fatale che può compromettere il risultato finale, danneggiare le pentole e rendere la pasta insipida o, al contrario, eccessivamente salata.
Per evitare errori, bisogna quindi conoscere il tipo di sale giusto da usare e il momento esatto in cui aggiungerlo.
L’errore che fa buttare tutto, pasta e pentola
Molte persone, per abitudine o per fretta, scelgono il primo sale che trovano in dispensa, spesso senza pensare al motivo per cui se ne usa uno piuttosto che l’altro. In realtà, la scelta del tipo di sale è tutt’altro che banale: il diverso grado di granulometria, la capacità di sciogliersi in acqua e perfino il modo in cui condiziona la sapidità del piatto rendono un sale più adatto di un altro.
E se si sbaglia, si rischia di ottenere una pasta insipida o, al contrario, eccessivamente salata. Ma non solo: anche la pentola e il fondo della stessa possono risentire, nel tempo, dell’uso improprio di un tipo di sale non indicato per la cottura in acqua bollente.

Trasformare un piatto qualunque
Il sale è un ingrediente semplice ma fondamentale: dà sapore e permette di esaltare quello della pasta e del condimento. Esistono però due tipi principali di sale da cucina – fino e grosso – che non sono affatto equivalenti. Il sale fino, con cristalli piccoli, si scioglie rapidamente ed è perfetto per condire alimenti già cotti o crudi, mentre il sale grosso ha cristalli più grandi e si dissolve più lentamente. A parità di peso, inoltre, il sale fino sala di più, mentre quello grosso garantisce una distribuzione più uniforme e una minore probabilità di esagerare. Inoltre, il grosso ha un vantaggio economico: a pari volume, ne serve di meno e si dosa meglio.
Il segreto per non sbagliare mai è quindi usare sale grosso, non fino. Quest’ultimo, infatti, tende a sciogliersi troppo in fretta e ad accumularsi sul fondo della pentola se aggiunto quando l’acqua è ancora fredda, rischiando anche di lasciare residui che possono rovinare il fondo del tegame. Per ottenere la sapidità perfetta, la regola aurea è 10 grammi di sale grosso per ogni litro d’acqua e 100 grammi di pasta, ovvero circa mezzo cucchiaio colmo. Inoltre, aggiungerlo quando l’acqua ha già raggiunto il bollore permette ai granelli di sciogliersi subito, senza formare depositi. In questo modo la pasta assorbirà il sale in modo uniforme, mantenendo il suo gusto autentico e la consistenza perfetta. Un piccolo accorgimento che trasforma un piatto qualunque in una pasta “da ristorante”.
