Allarme mele, “Non mangiatele, c’è il cianuro al loro interno”: eppure sembrano la frutta più salutare

Mele e cianuro (pexels.com) - romagnaatavola.it

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Nelle mele c’è persino del cianuro: ecco come è possibile e perché ancora ce le ritroviamo all’ortofrutta.

Potrebbe darsi che non abbiamo mai capito fino in fondo il proverbio “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

In effetti, al massimo serve un medico legale nel caso in cui si ingerisca una quantità sufficiente di cianuro da rimanerci stecchiti.

Eppure non si tratta di fake news: è proprio vero, le mele contengono una sostanza che, quando degradata, diventa cianuro.

Dovremmo chiederci, allora, come mai si pensa che la mela sia un frutto tra i più salutari, o sarebbe ancor più fantasioso domandarci se la fiaba di Biancaneve abbia qualcosa a che fare con questa verità. Ecco tutte le spiegazioni.

Mele e cianuro: non sono poi così distanti

All’interno dei semi delle mele c’è amigdalina. L’amigdalina può rilasciare acido cianidrico, ovvero cianuro, quando viene degradata. Si tratta di una notizia che notizia non è, dato che parliamo di un fatto conosciuto dai più informati.

Il motivo per cui non esiste del panico attorno alla mela risiede nella quantità di cianuro. Se per sbaglio, o volontariamente, per qualche motivo, si ingerisce un seme di mela o più, allora la presenza di cianuro nel nostro organismo sarebbe molto lontana dalla dose letale. Quest’ultima corrisponde a circa 1,5 mg per chilo di peso corporeo. In ogni seme di mela, i microgrammi di amigdalina sono davvero pochi, dunque ci vorrebbero centinaia di semi di mela ingeriti per una intossicazione da cianuro.

Semi di mela (pexels.com) - romagnaatavola.it
Semi di mela (pexels.com) – romagnaatavola.it

Dal seme della mela all’organismo, si fa strada il cianuro

La presenza di amigdalina nella mela è stata scoperta in tempi più recenti della stesura della Biancaneve dei fratelli Grimm, quindi questa affascinante congettura, ovvero che ci sia una correlazione scientifica con la mela avvelenata,  decade. Non è certo un caso che all’interno del seme vi sia questa sostanza potenzialmente nociva: si tratta di un meccanismo di difesa della pianta stessa. I semi, in questo modo, sono protetti dall’essere ingeriti dagli animali, e possono far nascere altre piante.

Insomma, non è pericoloso mangiare semi di mela, a meno che non si tratti di quantità davvero ingenti. La mela, comunque, ha indubbiamente un certo fascino nella nostra cultura: pensiamo alla mela avvelenata di Biancaneve, o alla mela del peccato originale (sebbene si tratti di un errore di traduzione), oppure alla mela del proverbio del medico sopra citato. Una fascinazione che deriva, forse, dalla dolcezza, dal colore acceso e dall’iconicità del frutto.