Alimenti scaduti, questi 5 li puoi mangiarli senza rischi (l’ultimo ti lascerà senza parole) | Lo fanno per farti spendere il doppio
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Ogni anno gli italiani buttano via chili di cibo perfettamente commestibile solo perché sulla confezione compare una data superata. Nel pensiero comune, un alimento “scaduto” è automaticamente pericoloso, ma in realtà esiste una distinzione fondamentale che cambia totalmente lo scenario. Quando si legge la dicitura “Da consumarsi entro”, la scadenza è tassativa e va rispettata per motivi di sicurezza. Quando invece compare “Da consumarsi preferibilmente entro”, si parla di una semplice indicazione sulla qualità del prodotto, non sulla sua salubrità. Oltre quella data, infatti, l’alimento può perdere un po’ di sapore o consistenza, ma non diventa dannoso, purché la confezione sia integra e il contenuto appaia normale.
Proprio in questa categoria rientrano cinque alimenti comunissimi che tutti abbiamo in dispensa e che, anche quando superano la data di preferibile consumo, possono essere mangiati in totale tranquillità. Alcuni sono prevedibili, ma l’ultimo sorprende davvero molti consumatori.
I 5 alimenti scaduti che restano sicuri da consumare
Uno dei primi alimenti che tende a superare la data di etichetta è la pasta secca. Se la confezione è chiusa e non presenta insetti o odori insoliti, può essere consumata senza problemi anche dopo la scadenza. Il prodotto non contiene acqua e, proprio per questo, resiste molto a lungo senza alterarsi.
Lo stesso vale per la salsa di pomodoro, che grazie alla sua naturale acidità e alla presenza di conservanti si mantiene stabile anche per mesi dopo la data indicata. Se il barattolo non è gonfio e l’odore è quello abituale, la salsa può essere utilizzata senza rischi, addirittura fino a sei mesi dopo la scadenza.
Sorprende molti anche la maionese. A livello industriale, infatti, è preparata con una quantità significativa di acido acetico e un pH molto basso, caratteristiche che impediscono la crescita batterica. Se la confezione è intatta e non emana odori strani, può essere mangiata anche dopo la data stampata.
Un altro alimento molto resistente è la frutta secca. Mandorle, noci, pistacchi e nocciole contengono poca acqua e molti oli naturali che ne limitano il deterioramento. Può capitare che col tempo assumano un odore leggermente rancido, ma questo indica solo ossidazione: basta verificarne lo stato prima del consumo.
L’alimento più sorprendente della lista è però il latte pastorizzato. Nonostante la reputazione delicata di questo prodotto, può essere consumato fino a una settimana dopo la scadenza, grazie alla combinazione di pastorizzazione e refrigerazione che riduce drasticamente i microrganismi responsabili del deterioramento. Se non presenta grumi, odori anomali o altre alterazioni, è ancora sicuro.

Come riconoscere un alimento ancora commestibile
Conoscere la differenza tra scadenza reale e termine minimo di conservazione permette di evitare sprechi inutili e di gestire il cibo in modo più consapevole. La regola generale è sempre la stessa: controllare la confezione, osservare l’aspetto del prodotto e verificarne odore e consistenza. Se tutto appare nella norma, un alimento “scaduto” secondo la data di preferibile consumo può essere portato in tavola senza alcuna preoccupazione.
Saper distinguere tra ciò che deve essere gettato e ciò che può essere ancora consumato non solo aiuta a risparmiare, ma rappresenta anche un gesto concreto contro lo spreco alimentare, sempre più diffuso nelle case degli italiani.
