Iginio Massari, pandoro “da capogiro” anche nel prezzo | Infuria la polemica: costa più di una spesa per il pranzo di Natale
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Il Maestro della pasticceria torna a far parlare di sé: tra entusiasmo e polemiche, ecco quanto costa davvero il suo dolce di Natale
Ogni anno, con l’avvicinarsi del Natale, si ripete lo stesso rituale: scaffali pieni, luci accese, file ai negozi… e l’attesa, quasi febbrile, per le creazioni dei grandi maestri della pasticceria. Tra tutti, uno su cui si concentrano gli sguardi è sempre lo stesso: Iginio Massari. Basta che annunci una nuova edizione del suo pandoro perché il web si accenda, i commenti si moltiplichino e i fan inizino la corsa alla prenotazione, spesso con settimane d’anticipo. Anche il 2025 non fa eccezione: il suo pandoro è tornato e, ancora una volta, è riuscito a catalizzare l’attenzione nazionale grazie alla qualità, certo, ma soprattutto al prezzo, che sta facendo discutere mezza Italia.
Del resto, Massari non è un pasticcere qualunque: è un’istituzione, un marchio, un simbolo di eccellenza. La sua presenza costante in televisione, da MasterChef Italia a Bake Off, ne alimenta la figura carismatica e rassicurante, trasformando ogni sua creazione in un oggetto del desiderio. Ma dietro i riflettori c’è anche un lavoro certosino: ingredienti selezionati, lievitazioni studiate al millimetro, aromi calibrati con la precisione di un laboratorio. Quest’anno, il richiamo alla vaniglia è il cuore della ricetta, scelto per esaltare morbidezza e profumo, due degli aspetti più apprezzati del suo pandoro.
Quanto costa davvero il pandoro di Massari e perché divide così tanto
I numeri sono presto detti: il pandoro firmato dal Maestro ha un prezzo che oscilla tra i 26 e i 46 euro, a seconda del formato e del peso. Una cifra che alcuni considerano del tutto giustificata per un prodotto artigianale di fascia premium, mentre altri trovano eccessiva, soprattutto in un momento storico in cui la spesa quotidiana è già un impegno sempre più pesante. E così, tra chi lo ordina in anticipo e chi lo critica senza mezzi termini, il dibattito resta acceso.
Ciò che non cambia, però, è l’interesse: ogni anno le pasticcerie di Massari raccolgono prenotazioni da tutta Italia, con clienti che arrivano apposta per portarsi a casa il dolce delle feste. La qualità, in effetti, è uno dei tratti distintivi del marchio, e chi l’ha provato tende a difenderlo a spada tratta. Ma la discussione rimane alimentata anche dal contesto: un Natale in cui i prezzi sono più alti ovunque e un dolce che, inevitabilmente, diventa simbolo di un lusso che non tutti possono permettersi.

Un dolce che ormai è un evento: tra marketing, tradizione e aspettative altissime
Non si può negare che, attorno al pandoro di Massari, si sia creato un vero e proprio fenomeno. Ogni anno l’uscita del prodotto diventa una sorta di appuntamento collettivo, complice una comunicazione impeccabile e un nome che è garanzia di prestigio. Ma è anche vero che, nel mercato dei dolci natalizi, i prezzi stanno crescendo ovunque, dai prodotti artigianali alle classiche marche da supermercato.
Che lo si consideri un capriccio gourmet o un must-have delle festività, una cosa è certa: il pandoro di Iginio Massari continua a far parlare di sé, a creare file, a generare curiosità e, soprattutto, a segnare un confine netto tra chi ama coccolarsi con le eccellenze e chi trova questi prezzi fuori portata.
Il Natale 2025, dunque, porta con sé ancora una volta una domanda inevitabile: quanto siamo disposti a spendere per un dolce? E, soprattutto, cosa rappresenta per noi il pandoro? Un semplice dessert… o un piccolo lusso che ogni tanto vale la pena concedersi?
