Il Caffè: motore economico italiano

Il Caffè: motore economico italiano

La frase “andiamo a prendere un caffè” è ormai parte integrante del linguaggio quotidiano italiano, riflettendo un’abitudine profondamente radicata nella nostra cultura. Pensiamo a un lunedì mattina in ufficio: il ritmo serrato e le pressioni lavorative raggiungono il culmine. Ma ecco arrivare la meritata pausa caffè. In quell’attimo, la tensione si scioglie, non solo grazie al sapore inconfondibile del caffè, ma anche per la capacità di questa bevanda di allentare la mente dalle preoccupazioni, regalando un momento di rigenerazione. Che sia espresso, macchiato o lungo, il caffè, spesso accompagnato dal cappuccino, funge da collante per conversazioni e confidenze, diventando testimone silenzioso di innumerevoli momenti di condivisione. In Italia, il caffè è molto più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, la bevanda più apprezzata dagli italiani. Secondo la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), il settore caffetteria mostra una vitalità sorprendente. Le analisi più recenti indicano che caffè e cappuccino generano un fatturato di 6,6 miliardi di euro all’anno, con un consumo di 47 milioni di chilogrammi di miscela. Questo si traduce in una media di 175 tazze servite giornalmente da ogni bar italiano, con un introito medio giornaliero di 184 euro. “La caffetteria rappresenta il 30% del fatturato complessivo dei bar”, sottolinea Luciano Sbraga, direttore dell’Ufficio Studi Fipe. Davanti a una tazza di caffè si discute di finanza, lavoro, shopping e tempo; ogni tazzina custodisce storie, raccontate in mille lingue diverse.