Autunno nell’Emilia-Romagna: un itinerario tra castagneti e paesaggi mozzafiato

Le fresche giornate autunnali sono ideali per escursioni nei boschi emiliano-romagnoli, un tripudio di colori e profumi inebrianti. La regione ospita ben tredici varietà di castagno, tra cui il pregiato Marrone IGP di Castel del Rio e il Marrone di Pavullo, perfetto per i tradizionali marron glacés. Prima di partire per un’esplorazione di questi suggestivi ambienti, è fondamentale informarsi presso i comuni o le Pro Loco locali, in quanto non tutti i castagneti sono aperti alla raccolta pubblica. Muniti di calzature adatte e borraccia, è comunque possibile godere di piacevoli passeggiate, osservando il foliage e il tappeto di ricci caduti.
Un itinerario particolarmente affascinante è la Via del Castagno in Val di Taro, un percorso di circa otto chilometri, percorribile a piedi o in auto, che attraversa corsi d’acqua, boschi di castagni e caratteristici borghi in pietra. Partendo dalla stazione di Borgo Val di Taro, si prosegue lungo la strada provinciale sul Muraglione, un argine ottocentesco, raggiungendo Grifola e, seguendo poi una strada comunale, l’antico borgo di Case Vighini, un gioiello medievale. Da qui, un sentiero immerso nel castagneto conduce al Prato dell’Orsaresso. Al ritorno, è possibile esplorare gli incantevoli paesi di Albareto, Bedonia, Compiano e Tornolo. Specialità locali: le panelle, preparate con farina di castagne, uvetta, pinoli e semi di finocchio, cotte su piastre speciali dette “testarelle”. (www.turismovaltaro.it)
A circa un’ora da Reggio Emilia, il Parco Nazionale Tosco-Emiliano offre un’altra esperienza indimenticabile, con castagneti attorno a Carpineti e al suo castello, legato alla figura di Matilde di Canossa. A Marola, un borgo arroccato con un’antica abbazia, la raccolta è libera nell’area del Metato del Pan d’Albero (antico essiccatoio). Nel castagneto di Monte Borello, con una piccola offerta ai Missionari, è possibile raccogliere castagne lungo il sentiero della Madonnina (nei weekend di ottobre). A Toano, altro borgo matildico, si trova un imponente castagno monumentale, alto 10 metri e con un diametro di 182 cm, la cui cavità del tronco, si narra, servì da rifugio partigiano. Delizie gastronomiche: i tortellini dolci di Carpineti, con ripieno di castagne, noci e marmellata di mele cotogne. (www.marola.it)
La Via Europea del Castagno, che attraversa l’Appennino modenese-bolognese, tocca numerosi borghi immersi nei castagneti del Parco dell’Antico Frignano: Zocca, Montese, Fanano, Pavullo nel Frignano, Montecreto, Montefiorino, Polinago, Prignano sulla Secchia, Guiglia, Serramazzoni, Palagano, Granaglione, Monte Pastore, Vergato e Castel d’Aiano. Castelluccio di Montese e Fellicarolo, con la sua splendida cascata, vantano alcuni tra i castagneti più antichi. A Zocca, il Museo del Castagno e del Borlengo si estende oltre le sale interne, proseguendo con un sentiero nel cuore del castagneto di Monte San Giacomo. Degustazione consigliata: i Ciacci di castagne, crêpes sottili di farina di castagne, perfetti da gustare sia da soli che farciti. (www.museodelcastagnoedelborlengo.it)
Castel del Rio, pittoresco borgo sulle rive del Santerno, offre il pregiato Marrone di Castel del Rio, più grande e saporito rispetto alle castagne comuni. Questo frutto prelibato è coltivato anche nei comuni vicini di Fontanelice, Casalfiumanese e Borgo Tossignano. Un’escursione alla millenaria Chiesa di Valmaggiore, con il suo suggestivo tetto in vetro, è un’esperienza imperdibile. Prodotti tipici da acquistare: castagnaccio, crema di marroni, crostate, ravioli e polenta di castagne. (www.marronedicasteldelrio.it)
Nell’entroterra romagnolo, il Parco delle Foreste Casentinesi offre sentieri immersi in boschi secolari. Partendo da Premilcuore, è possibile percorrere un tratto della Via del Sale, raggiungendo la spettacolare Grotta Urlante, una cascata situata sotto il Ponte Nuovo. Dalla cima del Monte Arsiccio, si gode di una vista panoramica. Specialità: il castagnaccio, dolce tipico della montagna, ottimo anche come street food. (www.parcoforestecasentinesi.it)
Infine, la Valmarecchia e la Valconca, alle spalle della Riviera Romagnola, offrono un paesaggio incantevole, con numerosi castagneti. Dopo aver verificato le possibilità di raccolta presso le Pro Loco locali, si possono esplorare i boschi di Montefiore (Monte Faggeto), Talamello (Monte Pincio) e Montefiore Conca, o la zona di Ca’ Francescone a Sant’Agata Feltria. Specialità da gustare: il risotto con castagne, un piatto saporito e ricco di aromi. (www.riminiturismo.it)