Una Serata Invernale all’Osteria La Chiacchiera di Covignano

Una Serata Invernale all’Osteria La Chiacchiera di Covignano

Una gelida sera d’inverno, mi dirigo verso le colline di Covignano, superando i resti suggestivi dello storico Paradiso. Poco oltre il seminario, una stradina sterrata a destra indica l’Osteria La Chiacchiera. Nata negli anni ’90 come piadineria, l’osteria si è evoluta in un raffinato ristorante. Un ampio parcheggio offre un panorama mozzafiato, dalla vicina Gabicce fino a Cesenatico e oltre, una prospettiva unica a pochi minuti dal cuore di Rimini. Splendido di giorno, romantico di sera. L’ambiente è ideale per chi apprezza la cucina tradizionale romagnola, in un’atmosfera informale e rilassante, immerso in ampi spazi aperti. Accolto dal proprietario, Alessandro, un sommelier appassionato, entro nella sala interna, caratterizzata da travi a vista e pareti adornate da pregiate bottiglie di vino. Una veranda riscaldata d’inverno, affacciata su un grazioso giardino panoramico, completa l’offerta, ideale anche per le fresche sere estive. L’atmosfera è intima e accogliente, con tavoli ben disposti per garantire la privacy. Il menu degli antipasti propone una vasta selezione di carni, salumi, formaggi e verdure. I primi piatti, preparati con pasta fresca, seguono la tradizione locale, mentre i secondi offrono un’alternativa tra classici e creazioni innovative. Il menu del giorno e i fuori menù, però, rappresentano il cuore pulsante della cucina, e su questi concentreremo la nostra degustazione. Alessandro spiega che il menu principale è volutamente conciso, per dare spazio alla creatività dello chef, basata sull’utilizzo di ingredienti stagionali. La cantina è ricca e variegata; ma lascio ad Alessandro la scelta del vino, optando per un eccellente Sangiovese Superiore della zona di Saiano. Iniziamo con l’”antipasto chiacchierato”, una piacevole sorpresa rispetto ai tradizionali taglieri di salumi e formaggi. Il piatto include lonzino di maiale marinato, petto d’anatra affumicato, carpaccio di manzo leggermente abbrustolito, involtini di coniglio ripieni e porchetta, il tutto accompagnato da parmigiana di melanzane e sformatino di verdure. La piadina, più spessa del solito, è eccellente. Le carni, freschissime e saporite, sono tutte di alta qualità, in particolare il lonzino e il petto d’anatra, quest’ultimo una vera prelibatezza. Per i primi, scelgo i ravioli al formaggio di fossa e le tagliatelle “ignoranti”. Alla Chiacchiera, la sostanza prevale sulla forma, con porzioni generose e sapori intensi. I ravioli sono perfetti nella cottura, nel ripieno e nel condimento; le tagliatelle, un’amatriciana arricchita con salsiccia di mora romagnola, sono davvero interessanti. Il servizio è rapido ed efficiente. I secondi, quasi tutti fuori menù, sono una “grigliata mista” di livello superiore. Pancetta alla brace, costolette aromatizzate al barbecue e spalla cotta a bassa temperatura, servite con patate al forno e insalata, offrono una sinfonia di sapori. La preparazione è eccellente, dalla marinatura alla cottura, esaltando la qualità delle carni. La pancetta si scioglie in bocca, le costolette hanno un delicato aroma di barbecue (che ricorda vagamente le “BBQ ribs” americane, ma con un tocco italiano), e la spalla cotta è tenerissima e gustosa. Difficile la scelta tra i dolci! Opto per un sorbetto al melograno, digestivo e delicato, e un gelato allo squacquerone con fichi caramellati, più ricco e sostanzioso. Un perfetto epilogo ad una cena abbondante e deliziosa. Con la promessa di tornare in primavera per gustare le nuove proposte stagionali e ammirare il tramonto sul mare Adriatico, saluto calorosamente Alessandro. 28.01.2020 Alessandro Vetturini