Un’Esperienza Gastronomica al Confine: L’Osteria di San Giovanni in Galilea

Un’Esperienza Gastronomica al Confine: L’Osteria di San Giovanni in Galilea

Cosa si cela dietro i fornelli di questa suggestiva osteria? Marcella e Christian, due appassionati buongustai, ci guidano alla scoperta dell’Osteria di Confine a San Giovanni in Galilea, frazione di Borghi (FC), un gioiello incastonato su una collina a 428 metri sul livello del mare, attraversata dal 44° parallelo. Come suggerisce il nome, questo luogo rappresenta un punto di incontro, un crocevia di sapori e tradizioni, dove la gastronomia romagnola si esprime nella sua massima espressione, unendo sapientemente le influenze cesenati e riminesi. Lo squacquerone cede il passo al raviggiolo, il crescione al delicato tortello alla lastra, ma un elemento unisce tutto: l’irresistibile formaggio di fossa! San Giovanni in Galilea, con la sua vista panoramica su tre valli (Uso, Rubicone e Marecchia), è un borgo ricco di storia, un luogo dove epoche e mondi diversi si fondono, tra i resti del Castello del X secolo, un tempo dimora dei Malatesta. All’Osteria, Brigitte accoglie gli ospiti con calore e competenza, illustrando un menu che stuzzica la fantasia. La cena inizia con un’anteprima fuori carta: un crostone di pane con crema di cicerchia, erbe aromatiche e lardo, seguito da un tortino di zucca violina, impreziosito da trombette dei morti e adagiato su una crema di Parmigiano Reggiano 30 mesi, prodotto con latte di vacche rosse. L’ambiente, intimo e accogliente (circa 50 posti a sedere in inverno, 70 in estate con la veranda), con pietra e legno, è un esempio di elegante semplicità, quasi un tutt’uno con le antiche mura visibili dalle finestre. Alcuni dettagli, come il bancone, il frigorifero e la cantina, testimoniano l’eredità del vecchio circolo. I primi piatti sono una delizia per gli occhi e il palato: tortelli verdi al tartufo nero, strozzapreti alle ortiche con noci e formaggio di fossa, e i classici cappelletti in brodo. Denis, il proprietario, un imprenditore dinamico e curioso, si presenta, raccontando la sua passione per i prodotti locali, le ricette tradizionali e l’innovazione. È lui che seleziona personalmente i piccoli fornitori, garantendo la massima qualità. Per i secondi, la scelta è ampia: per i vegetariani, squisite polpette di verdure, legumi e raviggiolo, accompagnate da involtini di zucchine ripieni di maionese vegana; per i palati più tradizionali, faraona, coniglio, galletto, manzo o agnello. Noi abbiamo optato per una tenera spalla di agnello alle prugne, servita con un contorno di erbette, tortino di patate, finocchi e funghi alla piastra. La cena prosegue con una selezione di grappe e distillati artigianali preparati da Denis, dal finocchietto all’erba cedrina, fino alla grappa barricata. Ammiriamo il panorama mozzafiato, il Museo Renzi, tra i più antichi d’Italia, e i borghi illuminati di San Marino, San Leo, Torriana e Santarcangelo, avvolti dalla bruma marina. L’atmosfera calda e la cucina eccellente dell’Osteria di Confine lasciano un desiderio irrefrenabile di tornare, magari per un pranzo, per godere appieno della bellezza della Romagna sotto il sole. Christian e Marcella. Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato su ricette, eventi e manifestazioni!