Un’Esperienza Gastronomica Inebriante al Ristorante Origini di Mondaino

Nel cuore di Mondaino, suggestivo borgo collinare al confine tra Romagna e Marche, a circa 400 metri sul livello del mare, tra le antiche mura medievali, a pochi passi dalla Piazza Maggiore, sorge il Ristorante Origini, ospitato in un’antica torre. Un’oasi di relax dove atmosfera sognante e design ricercato si fondono, invitando gli ospiti a concedersi un’esperienza culinaria di rara raffinatezza. Si tratta di una nuova interpretazione dell’arte ristorativa: lo chef Filippo Benelli, patron del locale, coniuga sapientemente la tradizione con un’attenzione maniacale ai dettagli, dando vita a piatti scenografici e squisiti. La filosofia del Ristorante Origini si basa sull’utilizzo di prodotti biologici a chilometro zero, provenienti prevalentemente dalla propria produzione, arricchiti da eccellenze nazionali e internazionali. Cristian, fidato collaboratore di Filippo, svolge un ruolo di impeccabile guida, suggerendo e illustrando le creazioni dello chef. La struttura, disposta su due piani oltre al piano terra con ingresso, bar e cucina, e al seminterrato dedicato alla cantina dei vini, offre ambienti eleganti e intimi. Un’area riservata al primo piano ospita il suggestivo “tavolo dell’altalena”, ideale per occasioni speciali. Le altre sale, al secondo piano, si caratterizzano per l’arredamento raffinato, l’illuminazione soffusa, una discreta musica di sottofondo e la presenza di fiori freschi su ogni tavolo, completati da un’elegante mise en place con posate dorate. Filippo e Cristian, in soli due mesi, hanno sapientemente creato questo luogo unico, curando ogni dettaglio, dalla preparazione del pane al mattino fino all’accoglienza degli ultimi clienti a tarda sera. La maestria e la passione che mettono in campo sono evidenti in ogni piatto. Il pane caldo appena sfornato, offerto ai primi arrivati, è un’autentica prelibatezza. Pasta, pasticceria, spuma di burro, tre tipi di olio e miele sono tutti prodotti internamente, mentre salumi e formaggi provengono prevalentemente da fornitori biologici locali o aderenti al progetto Slow Food. Il menù, che varia ogni trimestre a seconda della stagionalità, presto includerà anche una carta delle acque, così come già accade per i vini. La cantina, ben fornita, offre una selezione di pregiati vini. Abbiamo iniziato la degustazione con un Tassanare, Verdicchio dei Castelli di Jesi spumante brut biologico, dal perlage fine e persistente, fresco e fruttato. Durante la cena abbiamo assaporato un Focara Mancini, Pinot Nero marchigiano, dal colore rosso rubino intenso, con aromi fruttati e speziati ben equilibrati da tannini eleganti e piacevole freschezza. Come antipasti abbiamo scelto la “Fattela Tu”, una tartare di Bianca Romagnola con nove elementi (capperi, acciughe, senape di Digione, uovo pastorizzato e tre salse), e il Tonno Vitellato, un girello di vitella cotto a bassa temperatura con salsa tonnata e pan brioche, un connubio di sapori impeccabile. Tra i primi, abbiamo gustato i “Benvenuti e Corte”, ravioli di porcini con fonduta di formaggio di fossa e tartufo bianco, e i Passatelli mantecati con ortiche selvatiche, borragine, ricotta salata, pomodorini confit, pinoli e fiori eduli, una vera esplosione di sapori e colori. Per i secondi, abbiamo optato per il Coniglio con lardo di Patanegra e salsa di fondo bruno alla senape, e il Quinto Quarto, animelle di bovino glassate al Porto con chips di mais, finocchio e cipolline agrodolci. Un pre-dessert, “Sembra uovo ma non è”, con lemon curd e marmellata di cachi, ha preparato il palato al dolce. Abbiamo concluso con tre dessert eccezionali: “Il Professore”, lingotto di cioccolato bianco e dorato, e “Sweet Dreams”, crema catalana sifonata con meringhe e arancia candita. L’atmosfera accogliente e raffinata del ristorante ha contribuito a rendere questa esperienza gastronomica indimenticabile.