Attenzione ai LEGUMI: cosa c’è davvero dentro alle buste dei supermercati | In pochi li compreranno ancora

Legumi in vendita al supermercato (Immagine di repertorio - Foto di azerbaijan_stockers da Freepik) - romagnaatavola.it
Non sempre ciò che sembra sano lo è davvero: ecco cosa si nasconde nei legumi confezionati e perché leggerne l’etichetta è fondamentale.
I legumi sono da sempre considerati un pilastro dell’alimentazione mediterranea: economici, nutrienti e ricchi di proteine vegetali.
Li troviamo sugli scaffali dei supermercati in mille versioni, già pronti da consumare oppure secchi da cucinare.
E, in particolare, la comodità dei legumi in scatola o in busta li ha resi una scelta frequente per chi vuole preparare piatti sani e veloci, senza dover passare ore ai fornelli.
Tuttavia, dietro questa apparente semplicità si nascondono dettagli che spesso passano inosservati ai consumatori meno attenti, ma che possono fare la differenza sulla salute quotidiana.
Il primo passo per fare scelte consapevoli
Per chi conduce una vita frenetica, avere a disposizione ceci, fagioli o lenticchie già pronti rappresenta una soluzione davvero utile. Basta aprire la confezione e in pochi minuti il pranzo è servito. Ma se da un lato la praticità è indiscutibile, dall’altro non bisogna dimenticare che i prodotti industriali spesso subiscono processi che ne alterano le caratteristiche originali.
Etichette ricche di termini poco chiari, valori nutrizionali da interpretare e ingredienti “aggiuntivi” rischiano di trasformare un alimento naturalmente sano in qualcosa di molto diverso da quello che pensiamo di acquistare. Proprio per questo, imparare a leggere con attenzione le informazioni riportate sulla confezione è il primo passo per fare scelte consapevoli.

La promessa di un alimento sano e pronto all’uso
Dietro la promessa di un alimento sano e pronto all’uso, molti legumi confezionati nascondono quantità elevate di sodio e zuccheri aggiunti. Una porzione di fagioli in scatola, ad esempio, può contenere fino a 400-600 mg di sodio: circa un quarto del fabbisogno giornaliero raccomandato, contro valori quasi nulli dei legumi freschi o secchi. Il sodio, infatti, viene aggiunto come conservante e per insaporire, ma in eccesso può favorire ritenzione idrica e problemi di pressione.
E non è tutto: spesso troviamo anche zuccheri sotto forma di destrosio, sciroppo di mais o saccarosio, inseriti per bilanciare il gusto. Questo significa che, a differenza dei legumi naturali che forniscono carboidrati complessi benefici, quelli industriali possono contenere fino a 3-5 grammi di zuccheri semplici per porzione. Il risultato? Un alimento che da salutare rischia di diventare un ostacolo per chi segue diete ipocaloriche, a basso indice glicemico o controlla l’apporto di zuccheri. La soluzione c’è: scegliere prodotti con etichette semplici (solo legumi, acqua e un pizzico di sale), preferire versioni “a ridotto contenuto di sodio” e sciacquare bene i legumi in scatola per eliminare fino al 40% del sodio presente.