L’avventura americana della piadina romagnola

Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, entrambi italiani, hanno segnato la storia dell’America. Oggi, altri due connazionali seguono le loro orme, ma con un obiettivo diverso: conquistare il palato americano con un prodotto tipico romagnolo, la piadina. Come profetizzato anni fa da Samuele Bersani in una celebre canzone, l’idea di esportare questa specialità è diventata realtà. Mirko ed Alessandro Maioli, titolari del ristorante Le Ghiaine di Cervia insieme allo zio Fiorenzo, hanno intrapreso un’ambiziosa avventura gastronomica, aprendo chioschi in diverse metropoli internazionali: Seoul, Istanbul, Dubai e, più recentemente, New York, all’interno del secondo Eataly. Nonostante il parere scettico di esperti del calibro di Joe Bastianich, che temeva una possibile confusione con le tortillas messicane, il successo è stato sorprendente. Il punto vendita newyorkese vende quotidianamente tra le 400 e le 500 piadine, ottenendo risultati paragonabili a quelli dei panini e leggermente inferiori a quelli della pizza. Le piadine, battezzate con nomi di città e regioni romagnole (Ravenna, Cervia, Romagna), contribuiscono a diffondere la cultura locale, suscitando curiosità negli Stati Uniti. Tra i ripieni più apprezzati figurano il classico pomodoro e mozzarella, oltre a combinazioni con stracchino, prosciutto crudo e rucola. Da poco, l’offerta si è ampliata includendo anche crescioni e rotoli, varianti della piadina tradizionale. Mirko Maioli riassume così l’esperienza: “Possediamo un prodotto straordinario, un’opportunità per i giovani, che non devono temere di promuoverlo in tutto il mondo.”