Produzione di ghiaccio alimentare: sicurezza e norme igieniche

Produzione di ghiaccio alimentare: sicurezza e norme igieniche

Il settore del ghiaccio alimentare mostra un’enorme capacità di sviluppo, ma presenta anche significativi rischi sanitari. Negli Stati Uniti, questo mercato fiorente genera oltre 4 miliardi di dollari di fatturato annuo. In Europa, la Spagna consuma 400.000 tonnellate all’anno, a differenza dell’Italia, che si attesta a 170.000 tonnellate, nonostante prospettive di crescita promettenti. L’Istituto Nazionale Ghiaccio Alimentare (INGA) sottolinea l’importanza della sicurezza nell’utilizzo del ghiaccio e ha presentato a Palermo un manuale per la produzione di ghiaccio sicuro, approvato dal Ministero della Salute. Questa guida, pur focalizzata sulla produzione industriale, offre preziose indicazioni anche per la produzione domestica. Per ottenere ghiaccio sicuro a casa, è fondamentale pulire accuratamente il vano refrigeratore ogni qual volta si accumulino residui di cibo. Le vaschette devono essere lavate con comuni detergenti per piatti prima di ogni utilizzo e l’acqua da congelare deve raggiungere una temperatura di -18°C. Inoltre, per evitare fusioni e ricongelamenti, il ghiaccio deve essere conservato a una temperatura inferiore di almeno 5-10°C rispetto allo zero. La durata di conservazione non deve superare le 4-6 settimane dalla produzione. Per agevolare l’estrazione dei cubetti, si consiglia di immergere brevemente le vaschette in acqua calda. Infine, è essenziale utilizzare pinze o cucchiai puliti per trasferire il ghiaccio nei contenitori o nel tritaghiaccio. Ora siete pronti a gustare rinfrescanti granite, non appena arriverà il caldo estivo!