Impatto del riscaldamento globale sulla pesca nel Mediterraneo

Le alterazioni climatiche stanno causando impatti significativi sulla fauna ittica del Mediterraneo, con conseguenze dirette sulle specie ittiche destinate al consumo umano. Studi recenti, condotti da Fedagripesca-Confcooperative, hanno evidenziato modificazioni preoccupanti: le sardine presentano dimensioni ridotte (fino a 10 cm di lunghezza) e una massa corporea diminuita di circa il 66% rispetto al passato. Questa riduzione è attribuibile alla diminuzione del plancton, causata dall’aumento della temperatura superficiale del mare. Le vongole veraci, invece, sono minacciate dalla proliferazione di alghe mucillaginose, conseguenza di temperature marine anomale. Anche la pesca delle seppie è stata fortemente compromessa, con questi cefalopodi che si concentrano in zone costiere, rendendo proibitiva la pesca a strascico. Questi cambiamenti, a volte repentini e registrati anche su base annua (es. -3 cm di lunghezza delle sardine in un solo anno), dimostrano la fragilità dell’ecosistema marino mediterraneo, già stressato da altri fattori inquinanti. La situazione evidenzia l’urgente necessità di interventi per contrastare il cambiamento climatico e proteggere la biodiversità marina.