Delizie di Tredozio: il Bartolaccio, un tesoro romagnolo

La cucina tradizionale romagnola, un patrimonio di sapori autentici, spesso trae origine da ingredienti semplici, quelli che le generazioni passate utilizzavano con maestria. Oggi, l’abbondanza di scelta a volte ci fa dimenticare il valore di queste ricette genuine. Ricordiamo però un passato non troppo lontano, la metà del secolo scorso, quando la creatività in cucina era fondamentale per trasformare pochi ingredienti in piatti saporiti e ricchi di storia. Questa settimana vi presentiamo un piatto tipico di Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena, nella suggestiva valle del Tramazzo, crocevia tra Romagna e Toscana: il Bartolaccio (o “e bartlàz” nel dialetto locale). Celebrato ogni anno con una sagra nelle prime due domeniche di novembre (nel 2024, il 3 e il 10), questo tortino rappresenta un vero gioiello gastronomico. Il Bartolaccio è una squisitezza a base di pasta sfoglia sottile, farcita con un cuore di patate, pancetta croccante e formaggio. In origine, la pasta non conteneva lievito, affidandosi alla lavorazione manuale, alla lenta lievitazione e all’ambiente circostante per ottenere una consistenza friabile. Oggi, invece, un pizzico di lievito di birra assicura una migliore riuscita. Ecco la ricetta: 200 g di farina, 300 g di patate, 50 g di pancetta, 50 g di parmigiano grattugiato, 20 g di lievito di birra, un cucchiaio di strutto, acqua q.b., sale e pepe q.b. Lessate le patate. Contemporaneamente, preparate l’impasto unendo farina, strutto, lievito e acqua, lavorando per 5-6 minuti. Lasciate lievitare al caldo per circa un’ora. Nel frattempo, rosolate la pancetta a cubetti. Una volta cotte, schiacciate le patate e unitele alla pancetta rosolata e al parmigiano. Condite con sale e pepe. Stendete una sfoglia non troppo spessa, né troppo sottile, tagliatela a rettangoli e farcite ogni metà, ripiegando e sigillando i bordi. Cuocete su una piastra ben calda, girando spesso per evitare bruciature. Una teglia di terracotta è l’ideale, specie su una stufa a legna. E se ne avanza, sono deliziosi anche freddi il giorno dopo!