La Crema Pasticcera: Storia e Ricetta di Artusi

La crema pasticcera, nota in Romagna anche come “crema gialla”, è una ricetta apparentemente semplice, tanto che da bambina credevo fosse un’invenzione di mia madre. In realtà, le sue origini sono antichissime. Sebbene la Francia rivendichi la paternità di questa delizia, attribuendola allo chef François Vatel, documenti del XVI secolo, scritti dal celebre cuoco Cristoforo di Messisbugo al servizio della Casa d’Este, precedono di quasi un secolo le attestazioni francesi. Indipendentemente dalla sua vera origine, questa crema rimane un pilastro della pasticceria. Con la sua consistenza densa, ottenuta da latte, uova, zucchero e vaniglia (a volte arricchita con farina o amido e aromi), è un versatile ingrediente. Perfetta come dessert al cucchiaio, è anche un’ottima guarnizione o farcitura per torte, pan di Spagna, cannoli, bignè e molti altri dolci. Un esempio romagnolo di utilizzo di questa crema è la Zuppa Inglese. Per questa ricetta, Pellegrino Artusi fornisce una versione classica nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”: “Ecco le dosi: latte (5 dl), zucchero (85 g), farina 0 o, meglio, amido (40 g), 4 tuorli d’uovo, vaniglia. Mescolate lo zucchero con i tuorli, unite la farina e poi il latte a poco a poco. Cuocete a fuoco vivace, mescolando continuamente; se inizia a bollire coprite la fiamma o spostate la pentola. Una volta addensata, continuate la cottura per 8-10 minuti, quindi lasciate raffreddare”. Per una preparazione moderna: sbattete i tuorli con lo zucchero, incorporate gradualmente la farina/amido e la vaniglia, poi unite il latte bollente, mescolando continuamente per evitare grumi. Se la crema diventa troppo calda, toglietela dal fuoco per prevenire la rottura. Per una dimostrazione visiva, consultate il video del Ristorante Cerinal. Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato su ricette, eventi e manifestazioni!