La Pera Cocomerina: un tesoro romagnolo a rischio estinzione, salvato da Slow Food

Nel cuore dell’Appennino Cesenate, nella suggestiva Romagna Toscana, prospera un frutto quasi dimenticato: la Pera Cocomerina. Coltivata esclusivamente in una ristretta area pedemontana, trova la sua principale dimora a Ville di Montecoronaro, ai piedi del Monte Fumaiolo, sorgente del fiume Tevere. Conosciuta anche come Pera Briaca – forse per i liquori che ne derivano – o Pera Cocomero, questa pera si distingue per la sua polpa intensamente colorata, simile al cocomero, e per un aroma ricco e complesso che preannuncia un gusto dolce con note di moscato e sorba. Oltre al consumo fresco, questa varietà unica è ingrediente prezioso per composte, marmellate, confetture e liquori, spesso disponibili per la degustazione durante la sagra annuale di Verghereto. Tuttavia, la sua fragilità e la rapidissima deperibilità rendono la Pera Cocomerina difficile da commercializzare, compromettendone la sopravvivenza. Gli alberi superstiti sono pochi e minacciati da inselvatichimento e disseccamento, rendendo la specie prossima all’estinzione. Grazie all’intervento di Slow Food, che l’ha inserita tra i suoi Presidi, si sta lavorando per la sua conservazione. Attraverso il supporto ai coltivatori, il recupero delle piante esistenti e la promozione del prodotto, si cerca di evitare la perdita di questo prezioso patrimonio gustativo, minacciato dalla globalizzazione. Per assaporare questo frutto raro e contribuire alla sua salvaguardia, i prodotti a base di Pera Cocomerina sono acquistabili online all’indirizzo http://ecommerce.peracocomerina.it/.