Il burro: rivalutato dalla scienza? | Notizie dalla Tavola Romagnola

Il burro: rivalutato dalla scienza? | Notizie dalla Tavola Romagnola

L’olio extravergine d’oliva, pilastro della dieta mediterranea, gode di una fama globale in termini di salute e sapore. Tuttavia, altri grassi, come il burro, tradizionalmente utilizzato con abbondanza in altre culture, sono stati a lungo guardati con sospetto. Recenti studi scientifici sembrano però ribaltare questa prospettiva, suggerendo una rivalutazione del burro dopo anni di demonizzazione. Una vasta ricerca condotta dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University negli Stati Uniti ha analizzato i dati di nove studi su un campione complessivo di 636.151 individui. I risultati mostrano una debole correlazione tra il consumo di burro (circa 14 grammi al giorno) e la mortalità, senza legame con le malattie cardiovascolari e addirittura un possibile effetto protettivo contro il diabete. Nel campione esaminato, circa il 30% dei decessi era attribuibile a malattie cardiovascolari e il 25% a diabete, ma la correlazione con l’assunzione di burro è risultata minima o inesistente. L’autrice dello studio, Laura Pimpin, conclude che il burro sembra avere un impatto neutro sulla salute, contrastando la precedente opinione negativa. Il dottor Pierluigi Rossi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, sottolinea inoltre l’elevata digeribilità del burro, la sua bassa presenza di lattosio e la buona tolleranza anche da parte di soggetti allergici. Ricco di vitamine A, E, K e D (un ormone essenziale per le ossa e il sistema immunitario), nonché di acidi grassi (omega 3 e omega 6), il burro contribuisce alla produzione di energia e al mantenimento della temperatura corporea. Sebbene l’olio extravergine d’oliva rimanga la scelta ideale, il burro può essere consumato con moderazione senza compromettere la salute. Resta aggiornato: iscriviti alla nostra newsletter per ricette, eventi e manifestazioni!