Latte scaduto, “Ma davvero lo buttate, siete folli”: lo potete consumare comunque così | Risparmiate un botto di soldi

Una persona versa del latte da una caraffa

Latte scaduto cosa fare (Immagine di repertorio - Foto di azerbaijan_stockers da Freepik) - romagnaatavola.it

Non sempre va buttato: ecco come capire se il latte è ancora buono e come utilizzarlo in modo sicuro e intelligente.

Il latte è uno degli alimenti più presenti nelle nostre case, ma anche uno di quelli che si spreca di più.

Appena oltrepassata la data di scadenza impressa sulla confezione, infatti, molti corrono a buttarlo via, convinti che non sia più sicuro da bere.

Eppure, dietro questa abitudine si nasconde un enorme equivoco che incide anche sul portafoglio.

Il latte scaduto, infatti, è uno dei prodotti più soggetti a spreco domestico, eppure basterebbe conoscere poche regole per evitare errori e risparmiare soldi senza correre rischi per la salute.

Come capire se il latte è ancora buono

In molti non sanno che la scadenza del latte non sempre coincide con il momento in cui il prodotto diventa imbevibile o dannoso. Esiste infatti una normativa italiana del 2004 che impone per legge una durata massima di 6 giorni al latte fresco e il ritiro dagli scaffali dopo 4, per garantire al consumatore almeno due giorni di conservazione in frigorifero.

Tuttavia questo vincolo è ormai considerato obsoleto dagli esperti, perché la tecnologia e i livelli di igiene nelle aziende lattiero-casearie sono molto più avanzati. Il latte, quindi, può restare buono anche se è passata la data riportata sulla confezione. Ma per quanto? E come capire se è ancora buono?

Una confezione di latte vicino a un bicchiere
Come capire se il latte scaduto è ancora buono (Immagine di repertorio – Foto di bublikhaus da Freepik) – romagnaatavola.it

Dare una mano al portafoglio e all’ambiente

Il termine “scaduto” non deve far pensare automaticamente a un prodotto avariato. Se la bottiglia è rimasta chiusa, conservata in frigo e non ha subito sbalzi di temperatura, potrebbe essere ancora perfettamente consumabile. Prima di buttarlo, quindi, vale la pena fare una semplice verifica. Gli esperti consigliano di procedere per gradi: prima si annusa il latte, poi si osserva, infine si riscalda una piccola quantità.

Se l’odore è normale, il colore è uniforme e non si notano grumi o separazioni, allora si può tranquillamente utilizzare. Al contrario, se si percepisce un odore acido o si formano fiocchi durante il riscaldamento, meglio non rischiare e gettarlo via. Così, con un po’ di attenzione, si evita di sprecare un alimento ancora ottimo e si dà una mano al portafoglio e all’ambiente.