Questa acqua frizzante non va bevuta assolutamente | La trovi al supermercato ma è piena di metalli pesanti: l’analisi che fa paura alla salute
Altroconsumo ha analizzato 27 acque frizzanti, rivelando la presenza di metalli pesanti come arsenico e manganese in alcune marche. Scopri quali sono le acque incriminate e le migliori alternative secondo il test.
Altroconsumo ha condotto un’indagine approfondita su 27 acque minerali frizzanti, sia nazionali che regionali, selezionate tra i marchi più diffusi in 1.200 punti vendita della grande distribuzione in tutta Italia. L’analisi, effettuata tra aprile e maggio 2024, ha rivelato che sei di queste acque presentano livelli di metalli pesanti, in particolare arsenico e manganese, considerati critici. Questo test ha valutato diversi aspetti, dalla composizione e odore dell’acqua, alla completezza delle informazioni in etichetta, fino alla sostenibilità ambientale dell’imballaggio. L’obiettivo è fornire ai consumatori un quadro chiaro e completo per una scelta consapevole.
Cosa ha analizzato Altroconsumo nell’acqua frizzante?
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L’analisi di Altroconsumo si è concentrata su diversi fattori. Prima di tutto, la composizione dell’acqua, con particolare attenzione al tenore di sali minerali, nitrati, fluoruri e, soprattutto, alla presenza di metalli pesanti come alluminio, arsenico, manganese e nichel. Questi elementi, se presenti in concentrazioni elevate, possono rappresentare un rischio per la salute, accumulandosi nei tessuti e interferendo con il corretto funzionamento dell’organismo. Sono stati valutati anche la completezza e la leggibilità delle informazioni riportate in etichetta, un aspetto fondamentale per consentire ai consumatori di fare scelte informate. Infine, Altroconsumo ha considerato anche la sostenibilità ambientale, valutando il peso dell’imballaggio e l’utilizzo di plastica riciclata.
Nel complesso, i risultati del test sono stati positivi per la maggior parte delle acque analizzate. Tuttavia, sei prodotti hanno destato preoccupazione a causa della presenza di metalli pesanti in concentrazioni considerate eccessive. È importante sottolineare che, sebbene queste concentrazioni rientrino nei limiti di legge, superano la media delle altre acque analizzate e potrebbero rappresentare un rischio per la salute in caso di consumo elevato e quotidiano.
Quali sono le acque incriminate e le alternative migliori?
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Le acque minerali frizzanti che hanno evidenziato una concentrazione di arsenico superiore alla media sono Sant’Anna, Levissima, Valmora, Ferrarelle Maxima e San Martino. Per quanto riguarda il manganese, la Gaudianello ha mostrato un eccesso di questo elemento. In particolare, i livelli di manganese riscontrati in Ferrarelle Maxima, Gaudianello e San Martino sono risultati dalle due alle otto volte superiori al valore di riferimento ammesso per l’acqua del rubinetto. Altroconsumo precisa che, pur rientrando nei limiti di legge, queste concentrazioni destano preoccupazione se si considera il principio del margine di esposizione (MoE), utilizzato per valutare il rischio derivante dal consumo di sostanze potenzialmente dannose per il DNA o cancerogene.
Fortunatamente, il test ha anche individuato diverse acque frizzanti di ottima qualità. La migliore in assoluto è risultata la San Benedetto del Parco della Majella Fonte Primavera, con una contenuta quantità di arsenico e un prezzo al litro nella media. Altre acque considerate ottime per il rapporto qualità-prezzo sono Gran Guizza Valle Reale, Alpe Guizza Caudana, Martina e Fonte Guizza Guizza. Tuttavia, è importante notare che Alpe Guizza Caudana ha ottenuto un giudizio di sufficienza a causa della quantità di arsenico presente, mentre Martina Bagnolo è stata considerata appena accettabile per lo stesso motivo. Tutte le acque selezionate per il test sono state classificate come qualità ottima nella categoria dei contaminanti. Fonte: Altroconsumo
