Il Molino Benini di Romagna: un secolo di tradizione e impegno per la filiera corta

La crescente carenza di grano italiano, tema di stringente attualità, spinge molte realtà a investire nella valorizzazione del prodotto locale. Tra queste spicca il Molino Benini di Santo Stefano di Ravenna, leader della filiera Ville Unite e punto di riferimento del territorio da quasi un secolo, dal 1926, grazie alla sua gestione familiare. Conscio dell’importanza di sostenere l’agricoltura locale e di accorciare la filiera, il Molino Benini collabora da anni con circa trenta aziende agricole della zona, coltivando complessivamente 250 ettari a grano tenero con una resa media di circa 2000 tonnellate annue, come spiega Luciano Ricci, rappresentante dell’azienda. Ricci sottolinea l’incremento degli agricoltori interessati all’aumento delle superfici dedicate alle semine autunnali, un fenomeno incentivato dall’aumento del prezzo del grano, passato da una media di 20 euro/quintale prima del 2020 a circa 41 euro/quintale attuali. Gli agricoltori consegnano il grano al Molino in conto deposito, mantenendo la facoltà di decidere il momento più opportuno per la vendita. Tuttavia, Ricci evidenzia anche l’impatto dei costi crescenti, triplicati negli ultimi anni a causa del caro energia, concimi e antiparassitari. Il Molino Benini si impegna nell’apertura al territorio, organizzando eventi come la giornata di aprile con l’Associazione Cuochi Romagnoli e la giornata a porte aperte del 21 maggio, in occasione della giornata europea dei mulini.