Combattere lo spreco alimentare: un imperativo economico e ambientale

Combattere lo spreco alimentare: un imperativo economico e ambientale

Di fronte all’esaurimento delle risorse planetarie e alla persistente malnutrizione globale, ridurre gli sprechi alimentari è divenuto una priorità assoluta. In Italia, il problema è particolarmente grave: siamo il paese europeo che spreca di più, con oltre 270 milioni di tonnellate di cibo scartato negli ultimi vent’anni. Secondo il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, il fenomeno non è circoscritto al consumatore finale, ma interessa l’intera filiera produttiva. Un nuovo metodo di analisi, sviluppato dal JRC, permette di monitorare lo spreco alimentare a ogni stadio della produzione e distribuzione. Nonostante ciò, la responsabilità del consumatore finale resta preponderante, con circa il 68% dello spreco complessivo. I dati del 2021, forniti dalla Coldiretti, indicano uno spreco di 67 kg di cibo pro capite all’anno in Italia, per un totale superiore ai 4 milioni di tonnellate. A livello mondiale, la cifra è altrettanto allarmante: circa 1 miliardo di tonnellate, pari a 121 kg a persona. Le conseguenze di tale spreco sono devastanti per l’ambiente e l’economia: si stima che il 17% della produzione agricola mondiale finisca nella spazzatura, con un enorme impatto in termini di risorse consumate e terreni coltivati inutilmente. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha pubblicato un vademecum per contrastare questo fenomeno, offrendo consigli pratici su tre fasi cruciali: la spesa, la conservazione in casa e la lettura delle etichette. Questi suggerimenti, pur fondati sul buon senso, rappresentano un valido strumento per ridurre significativamente gli sprechi. Ecco alcuni punti chiave tratti dal vademecum: Prima della spesa: controllare la dispensa e il frigorifero, stilare una lista della spesa; acquistare prodotti freschi con maggiore frequenza e nelle giuste quantità; scegliere frutta e verdura al giusto grado di maturazione; optare per confezioni di dimensioni adeguate; leggere attentamente le etichette per verificare la data di scadenza; consumare per primi i prodotti con scadenza più prossima. Durante la conservazione in casa: servire porzioni adeguate; richiedere il servizio “family bag” o “doggy bag” al ristorante; sfruttare al meglio le diverse temperature del frigorifero; conservare correttamente i prodotti aperti; riutilizzare gli avanzi per nuove preparazioni. Durante la lettura delle etichette: prestare attenzione alla differenza tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. Ridurre lo spreco alimentare è un impegno collettivo che richiede consapevolezza e azioni concrete. Partecipa anche tu alla sfida #iononspreco!