Olio extravergine d’oliva, “Ma davvero lo consumate ancora”: dovete smettete oggi stesso | Non avete idea di cosa combina al vostro organismo
La verità sull'olio extravergine d'oliva (Immagine di repertorio - Foto da Freepik) - romagnaatavola.it
Tutta la verità sul condimento più usato nelle cucine italiane: fa davvero bene o no? E come usarlo al meglio?
L’olio extravergine d’oliva è da sempre protagonista indiscusso della cucina mediterranea.
Lo si usa per condire insalate, per cucinare carni, verdure, primi piatti e persino dolci.
In molti lo considerano un vero e proprio “elisir di lunga vita”, ma negli ultimi tempi si è acceso un dibattito che ha lasciato più di qualcuno perplesso.
Fa davvero bene come si dice o nasconde qualcosa che non sappiamo? E, soprattutto, è vero che cotto diventa dannoso per l’organismo?
Le opinioni che si dividono
Quando si parla di olio extravergine d’oliva, le opinioni si dividono. C’è chi lo considera un alleato della salute, ricco di proprietà benefiche, e chi invece teme che, con la cottura, possa perdere valore o addirittura trasformarsi in un alimento nocivo.
In realtà, molto dipende dalle modalità d’uso: la temperatura, il tempo di cottura e la qualità del prodotto incidono più di quanto si pensi. Tuttavia, quando si superano determinate soglie di calore, anche il migliore degli oli può subire alterazioni chimiche che riducono il suo valore nutrizionale.

Un pilastro della dieta mediterranea
L’errore più comune è credere che l’olio “a crudo” e quello usato in padella abbiano effetti completamente diversi sull’organismo. La risposta definitiva, invece, è molto più semplice di quanto si pensi: l’olio extravergine d’oliva ha le stesse calorie sia crudo che cotto. Non c’è alcuna differenza dal punto di vista calorico tra quello versato a freddo sull’insalata e quello usato per saltare la pasta. L’olio EVO, infatti, resta un grasso buono, ricco di acidi grassi monoinsaturi e di antiossidanti.
Detto questo, è preferibile consumarlo a crudo per preservare al meglio le sue proprietà benefiche, come la vitamina E e i polifenoli, che tendono a ridursi con il calore. Tuttavia, anche in cottura, l’olio extravergine rimane salutare, a patto che non venga portato a temperature troppo elevate (oltre i 180 °C). È solo in quei casi che i grassi iniziano a degradarsi, producendo sostanze potenzialmente tossiche. In sintesi, non bisogna smettere di usarlo: basta solo imparare a trattarlo con la cura che merita. L’olio extravergine d’oliva resta un pilastro della dieta mediterranea, uno di quei prodotti che, se scelto bene e usato con equilibrio, fa davvero bene al nostro organismo.
