L’olio di palma: riabilitato al Salone del Gusto? | Romagna a Tavola

L’olio di palma, ingrediente basilare della cucina dell’Africa occidentale, ha conosciuto una diffusione globale nel XX secolo, diventando un componente onnipresente in numerose diete. La sua convenienza economica ha portato a un utilizzo massiccio da parte dell’industria alimentare, spesso in prodotti di bassa qualità. Questa ampia diffusione in cibi processati ha contribuito a creare, erroneamente, l’idea che l’olio di palma sia nocivo per la salute, associandolo a diverse patologie. Una recente conferenza scientifica durante “Food Mood”, nell’ambito di “Terra Madre Salone del Gusto”, patrocinata dalla Camera di Commercio di Torino e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha smentito questa convinzione. Gli esperti hanno infatti affermato che non esistono prove scientifiche a supporto delle affermazioni sulla pericolosità dell’olio di palma. Al contrario, la sua elevata resistenza all’ossidazione lo rende un prodotto che contrasta la formazione di composti potenzialmente dannosi per l’organismo. L’olio di palma rosso, rispetto a quello raffinato e incolore, presenta maggiori benefici per la salute grazie alla conservazione di preziosi nutrienti, quali i carotenoidi (essenziali per chi necessita di vitamina A), la vitamina E e la vitamina Q, una vitamina meno comune. Si ipotizza anche, sebbene non ancora scientificamente provato, un’azione antimicrobica dell’olio di palma rosso. Pertanto, l’olio di palma, se non raffinato e se mantiene inalterate le sue proprietà nutritive, si configura come una potenziale risorsa alimentare e benefica per la salute. La sostenibilità ambientale della sua coltivazione, tuttavia, merita un’analisi a parte. Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato su ricette, eventi e manifestazioni!