Pasta, non consumarla mai in questa data: rischi di finire al pronto soccorso | Già è successo molte volte

Pasta (pexels.com) - romagnaatavola.it
La pasta è un comfort food e una delizia, ma bisogna tenere gli occhi ben fissi sul calendario: rischi l’ospedale.
Molti italiani mangiano la pasta almeno una volta al giorno, generalmente a pranzo, mentre lasciano il secondo per la sera.
Più spesso si tende a consumare pasta secca, ce ne sono di grandissima qualità e se ne trovano di tutti i tipi in qualunque supermercato in Italia.
Chi ama fare la pasta fatta in casa generalmente la offre alla famiglia in occasioni speciali, oppure di domenica.
C’è anche, invece, qualcuno che ama la pasta fresca al punto tale da comprarla e gustarla quando ne ha voglia senza pensare di stare a impastare. Ecco, però, a cosa bisogna fare attenzione.
Non consumare la pasta in questa data
Che tu sia amante della pasta fresca o della pasta secca, il succo dell’avvertimento non cambia. Bisogna che tu tenga un occhio al calendario e guardi bene il pacchetto di pasta che stai per aprire ancora prima di preparare il sugo. Infatti, anche la pasta ha una data di scadenza, anche se può sembrare, quanto meno quella secca, un alimento decisamente meno deperibile rispetto ad altri. Per la pasta secca, in parte, è vero: questa è fatta di semola di grano duro e acqua, dunque ha un contenuto di umidità davvero basso.
Questa sua caratteristica rende la pasta secca un alimento che potremmo definire stabile, e che, infatti, ha una scadenza corrispondente a circa 1 o 2 anni. Dunque, è davvero difficile ritrovarsi, per iniziare, una pasta secca scaduta in casa, a meno che non sia in fondo a una credenza che non apriamo quasi mai, o imboscata per qualche motivo in un posto insolito della cucina. Inoltre, la pasta secca non diventa necessariamente immangiabile o rischiosa per la salute una volta passata la data di scadenza, ma è comunque bene rispettarla sempre. Le carte in tavola cambiano profondamente, invece, quando si parla di pasta fresca.
Pasta fresca, pasta secca: una bella differenza
Se parliamo di pasta fresca, la data di scadenza assume un’importanza ancora maggiore. Infatti, la pasta fresca è molto più sensibile al deperimento. Se ingerita dopo la data di scadenza, rischiamo di mangiare un prodotto insalubre e di contrarre infezioni da Salmonella, Listeria, Escherichia coli, il trio dell’orrore dei batteri patogeni tipici del cibo.
La pasta fresca, inoltre, deve essere conservata in frigorifero, e, se si apre il pacchetto, va consumata entro un massimo di due giorni. Bisogna sempre controllare, inoltre, che non ci sia muffa o odori strani.