Richiamo urgente di latte in polvere per bambini: “Non consumatelo, riportatelo immediatamente al punto vendita” | Annuncio urgente del Ministero
latte in polvere (Pexels) - Romagnaatavola
Richiamo precauzionale per alcuni lotti di latte in polvere Nidina Optipro 1 Nestlé: il Ministero della Salute segnala una possibile contaminazione microbiologica e invita le famiglie a non utilizzare le confezioni coinvolte ma a riportarle subito in negozio.
L’avviso ufficiale parla chiaro: una partita di latte in polvere per lattanti, uno dei prodotti più delicati in assoluto perché destinato ai bambini nei primi mesi di vita, è finita sotto la lente dei controlli. Il richiamo, disposto in via precauzionale dal produttore e segnalato dal Ministero della Salute, riguarda il Nidina Optipro 1 a marchio Nestlé, realizzato nello stabilimento olandese di Nunspeet e distribuito anche sul mercato italiano.
Non si parla di casi accertati di intossicazione, ma di una “potenziale contaminazione microbiologica” sufficiente a far scattare l’allarme. In gioco c’è la sicurezza dei neonati che assumono il prodotto come unica fonte di nutrimento o quasi, motivo per cui ogni sospetto, anche minimo, viene trattato con il massimo rigore. La raccomandazione alle famiglie è netta: controllare le confezioni presenti in casa e, se rientrano nei lotti interessati, sospenderne immediatamente l’uso.
Quali lotti sono coinvolti e come riconoscerli in casa
Il richiamo riguarda due formati specifici di Nidina Optipro 1. Il primo è venduto in barattoli da 800 grammi, commercializzati anche in pacchi da 6×800 grammi, con numero di lotto 52850346AD e termine minimo di conservazione 31/10/2027. Il secondo è il formato da 2×600 grammi, identificato dal lotto 52860346BB e TMC 30/04/2027. Sono questi i codici da cercare sulle confezioni già acquistate, di solito stampati sul fondo o sul retro, insieme alla data di scadenza.
Chi dovesse trovare in dispensa uno dei lotti indicati non deve utilizzare il latte in polvere, nemmeno “per finire la confezione”. L’indicazione del produttore è di interrompere subito il consumo e conservare il barattolo per riportarlo al punto vendita. Non serve lo scontrino: come di consueto in questi casi, il richiamo è gestito come misura di sicurezza e il prodotto viene ritirato dal mercato e rimborsato o sostituito, secondo le modalità scelte dalla catena commerciale.

Cosa significa “possibile contaminazione microbiologica” e cosa devono fare i genitori
La formula usata nel richiamo, “potenziale contaminazione microbiologica”, indica che i controlli interni hanno evidenziato un rischio che non può essere escluso. Non significa che tutte le confezioni siano pericolose, ma che non vi è la certezza assoluta di conformità per l’intero lotto. Quando si tratta di latte in polvere per neonati, la soglia di tolleranza è zero: il prodotto viene ritirato prima ancora che ci siano segnalazioni cliniche, proprio per proteggere i consumatori più fragili.
Per i genitori la regola è semplice: sospendere l’uso dei lotti interessati, contattare eventualmente il pediatra per valutare un prodotto alternativo e riportare il latte in negozio. In assenza di sintomi particolari, non è necessario allarmarsi retrospettivamente; in presenza di disturbi intestinali o febbre dopo l’assunzione, è sempre opportuno informare il medico specificando il tipo di latte utilizzato e il lotto.
Il richiamo, segnalato dal Ministero della Salute e attivato dallo stesso produttore, è la dimostrazione di come la catena di sicurezza alimentare intervenga anche in caso di rischio solo potenziale. Sta alle famiglie completare l’ultimo passo: controllare le confezioni, riconoscere i numeri di lotto indicati e non sottovalutare l’avviso, perché nel caso dei prodotti per l’infanzia la prudenza non è mai eccessiva.
