Delizie del sottobosco romagnolo: un viaggio tra tartufi e funghi

Delizie del sottobosco romagnolo: un viaggio tra tartufi e funghi

L’autunno, stagione di eccellenze gastronomiche, vede la Romagna protagonista con prelibati piatti a base di tartufi e funghi. Il tartufo bianco, gioiello culinario, è celebrato nella rinomata sagra di Sant’Agata Feltria, che culmina ad ottobre. Sebbene il consumo di tartufo sia maggiore nei mesi autunnali e invernali, la sua varietà assicura una presenza continua durante tutto l’anno. Oltre al pregiato tartufo bianco (ottobre-dicembre, apice a novembre), si trovano il tartufo nero pregiato (novembre-marzo), il bianchetto (gennaio-aprile, ottimo fresco), il tartufo nero d’inverno (gennaio-aprile, ideale per ripieni e salse), e lo scorzone (giugno-ottobre, eccellente nel burro). L’autunno è anche la stagione dei funghi, con varietà reperibili nei mercati, ma spesso ignote a chi non si dedica alla raccolta. Tra i più apprezzati, veri simboli di raffinatezza, spiccano i porcini e gli ovoli buoni. La famiglia dei porcini (Boletus) include specie eccellenti come il Boletus edulis (porcino d’autunno), il Boletus aereus (porcino nero) e il Boletus badius. Degni di nota sono anche i finferli (gallacci), perfetti trifolati, fritti o come condimento per risotti e paste. Di seguito, una selezione di ristoranti romagnoli dove assaporare queste prelibatezze.