Il Cioccolato di San Valentino: Storia di un Dono d’Amore

Perché il cioccolato è diventato il simbolo per eccellenza di San Valentino? La risposta si perde nella storia, quando questa prelibatezza era un lusso accessibile solo a pochi eletti. Cristoforo Colombo, durante il suo quarto viaggio nel 1502, assaggiò per primo in Guanaja (Honduras) una bevanda a base di cacao, riportando in Europa i semi. Tuttavia, ci vollero quasi due secoli prima che si diffondesse una bevanda simile alla nostra cioccolata, grazie all’aggiunta di zucchero e vaniglia per mitigarne l’amarezza. Originario del Sud America, dove era considerato cibo divino, il cacao conquistò rapidamente le corti europee, dapprima in Spagna e poi in Francia, diventando un simbolo di raffinatezza ed opulenza. Offrire cioccolato era un gesto di grande valore, paragonabile oggi al dono di un prezioso gioiello. Oggi, al contrario, acquistare cioccolatini è facile e talvolta banale, percepito come un regalo improvvisato o poco originale. Eppure, la tradizione persiste. Due sono le ragioni principali: le presunte proprietà afrodisiache del cioccolato, capaci di intensificare l’intimità, e il suo effetto benefico sull’umore grazie alla serotonina, un neurotrasmettitore con proprietà antidepressive. Regalare cioccolato è quindi un modo per donare un momento di gioia e serenità al proprio amato. Quindi, anche se si rischia l’etichetta di ritardatari, una scatola di cioccolatini, magari accompagnata da un fiore per lei o da un piccolo pensiero per lui, rimane un gesto apprezzato.