Questo è il peggior latte che tu possa comprare al supermercato | È sempre sugli scaffali ma andrebbe scartato a prescindere: da una vita facciamo questo errore

Altroconsumo ha analizzato 16 marche di latte UHT parzialmente scremato, il più venduto in Italia. I risultati sono sorprendenti: scopri quali sono i migliori e i peggiori.

Questo è il peggior latte che tu possa comprare al supermercato | È sempre sugli scaffali ma andrebbe scartato a prescindere: da una vita facciamo questo errore
Scandalo latte: l’analisi che smaschera i prodotti peggiori
Altroconsumo ha analizzato 16 marche di latte UHT parzialmente scremato, il più venduto in Italia. I risultati sono sorprendenti: scopri quali sono i migliori e i peggiori.Il latte è da sempre un pilastro della dieta italiana, onnipresente a colazione, essenziale in innumerevoli ricette e un bene di prima necessità. Tra le diverse tipologie disponibili, il latte UHT parzialmente scremato è quello che finisce più frequentemente nei carrelli degli italiani, apprezzato per la sua praticità e la lunga conservazione fuori dal frigorifero, che può estendersi fino a 3-5 mesi. Questa variante, con un contenuto di grassi tra l’1,5% e l’1,8%, rappresenta la scelta prediletta per milioni di consumatori.

Nel mese di aprile 2025, l’associazione Altroconsumo ha pubblicato i risultati di una dettagliata analisi condotta su 16 marche di questa tipologia di latte. L’obiettivo era fare chiarezza sulla qualità dei prodotti più diffusi e dare un orientamento ai consumatori. Il verdetto complessivo, tuttavia, non è stato pienamente entusiasmante, riassunto dagli esperti con un eloquente: “bene, ma non benissimo”, suggerendo che c’è ancora molto margine di miglioramento nel settore. La ricerca ha puntato i riflettori non solo sulla qualità organolettica ma anche su aspetti cruciali come la composizione e i trattamenti subiti dal prodotto.

La classifica completa: chi ha superato l’esame

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Tutti i promossi: la classifica completa di chi ha superato l’esame.

 

L’indagine di Altroconsumo ha assegnato un punteggio in centesimi a ciascuna delle 16 marche di latte UHT parzialmente scremato testate. Nonostante nessuna marca abbia raggiunto la soglia dell’eccellenza, diversi prodotti si sono distinti per una qualità giudicata “buona”, offrendo ai consumatori opzioni affidabili per la loro spesa quotidiana.

Sul podio, le prime tre posizioni sono state occupate da:

  • Carrefour Classic Latte UHT Parzialmente Scremato Microfiltrato 100% Italiano – con 67/100 punti, si è classificato al primo posto con un prezzo medio di €1,09 al litro.
  • Polenghi Latte 100% Italiano Parzialmente Scremato – ha ottenuto 65/100 punti, posizionandosi al secondo posto con un prezzo medio di €1,25 al litro.
  • Parmalat Latte Parzialmente Scremato Bontà e Linea con Vitamina D – anch’esso con 65/100 punti, ha raggiunto il terzo posto, sebbene con un prezzo medio più elevato di €1,61 al litro.

Anche altri marchi hanno ricevuto valutazioni positive, attestandosi tra i 60 e i 64 punti: tra questi troviamo Esselunga (64/100), Conad (64/100), Granarolo Biologico (63/100), Milbona – Lidl (63/100), Arborea (63/100) e Coop (60/100).

La parte bassa della classifica ha rivelato invece prodotti con qualità media o insufficiente (sotto i 60/100): Malga Paradiso – MD (59/100), Sterilgarda Microfiltrato (58/100), Parmalat Bontà e Linea Latte d’Italia (57/100), Granarolo Piacere Leggero (57/100), Mila Alto Adige (56/100), Land – Eurospin (53/100) e, all’ultimo posto, Tre Valli (47/100).

Le criticità che tutti dovrebbero conoscere

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Uno sguardo alle criticità che ogni cittadino dovrebbe conoscere.

 

L’analisi di Altroconsumo non si è limitata a stilare una classifica, ma ha anche messo in luce alcune criticità significative che permeano il settore del latte UHT parzialmente scremato. Queste problematiche sollevano interrogativi sulla qualità generale dei prodotti disponibili e meritano l’attenzione dei consumatori.

Tre sono i principali problemi evidenziati:

  1. Annacquamento del latte: In alcuni campioni è stata rilevata la presenza di acqua estranea. Questa diluizione, sia essa volontaria o accidentale, compromette la purezza e la densità nutrizionale del latte, alterandone le proprietà originali. È un campanello d’allarme per la filiera produttiva.
  2. Trattamenti termici spinti: Diverse marche hanno mostrato segni di trattamenti termici eccessivamente aggressivi. Se da un lato l’UHT è un processo termico per sua natura intenso, una sua applicazione troppo spinta può avere conseguenze negative. Gli esperti hanno riscontrato che ben 6 marche risultano insufficienti in questo aspetto, indicando che un’eccessiva pastorizzazione o sterilizzazione può ridurre significativamente il valore nutrizionale del latte, intaccando vitamine e proteine essenziali.
  3. Gusto piatto e poco distintivo: Una delle osservazioni più comuni è stata la scarsa differenza a livello organolettico tra i vari prodotti. Molti latti presentano un gusto generico, quasi anonimo, mancando di quella specificità e ricchezza che ci si aspetterebbe da un alimento così fondamentale. Questa omologazione del sapore suggerisce una standardizzazione che penalizza la diversità e l’autenticità del prodotto.

Queste scoperte invitano i consumatori a una scelta più consapevole, andando oltre il solo prezzo e considerando i risultati di analisi indipendenti per garantire di portare in tavola un prodotto che non solo sia conveniente e duraturo, ma anche genuino e nutriente.