Spinaci, altro che innocui: “Vi disintegrano i reni”: gli ospedali sono pieni di persone per colpa loro

Spinaci (pexels.com) - romagnaatavola.it

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Bye bye reni, potrebbe essere colpa degli spinaci: intere stanze e posti letto occupati nelle strutture, ecco cosa fanno.

Gli spinaci sono una delle versure più ricche dal punto di vista nutrizionale, infatti sono spesso consigliati qualora si voglia seguire una buona alimentazione.

Non a caso erano l’alimento prescelto da Braccio di Ferro, che acquisiva forza grazie all’ingestione di lattine di spinaci.

Al loro interno, gli spinaci contengono vitamine, minerali, fibre e antiossidanti, tutti nutrienti ottimi per l’equilibrio del nostro organismo.

C’è, però, anche un lato oscuro di questo vegetale, che in tanti ignorano: al loro interno c’è una sostanza che costituisce un limite per la loro assunzione.

Spinaci, se ne mangi così rischi grosso

All’interno degli spinaci ci sono sostanze chiamate ossalati, sostanze prodotte anche da altre piante che costituiscono, per loro, meccanismo di difesa. Infatti questa sostanza influisce in modo negativo sull’assorbimento di nutrienti e in casi estremi sulla salute renale. Stiamo parlando di danni che si verificano solamente in quantità molto alte di assunzione, pertanto lo spinacio rimane un alimento ottimo e stra-consigliato per un regime alimentare equilibrato.

Gli ossalati presenti negli spinaci, comunque, possono vedersi attutire il loro impatto sull’organismo grazie a una semplicissima procedura. Se la si mette in pratica, a quel punto si possono mangiare quanti più spinaci si desidera. Bisogna, comunque, puntualizzare che prima di mettere in atto qualunque cambiamento relativo alla nostra alimentazione, è bene consultare un medico o uno specialista in questo ambito. Ecco come funziona la procedura per ridurre gli ossalati.

Spinaci (pexels.com) - romagnaatavola.it
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Spinaci e funzione renale, per evitare danni basta fare così

Se ami gli spinaci o hai intenzione per qualunque motivo di mangiarne in quantità, allora non ti resta che cuocerli. Infatti è proprio la cottura la procedura che può ridurre gli ossalati anche fino al 70%. L’ideale è la bollitura, ma può andare anche la cottura a vapore.

L’acido ossalico, legandosi al calcio, favorisce la formazione di calcoli renali di ossalato di calcio, che a loro volta possono causare sintomi importanti e danni renali. Ridurne le quantità nella pietanza, dunque, è totalmente positivo, e la cottura ha anche l’effetto di migliorare il valore nutritivo della verdura. In particolare, gli spinaci cotti offriranno migliore disponibilità di ferro e calcio rispetto a quelli crudi. Chi ha già una predisposizione rispetto ai calcoli renali dovrebbe mangiarli cotti e ben scolati: gli ossalati eliminati, infatti, si ritrovano proprio nel liquido di cottura, che, quindi, è necessario scartare.