Tappo di sughero, ma quale inutile: lo uso per cucinare il pesce | Esce fuori un piatto stellato

Il trucco del tappo di sughero (Immagine di repertorio - Foto da Freepik) - romagnaatavola.it
La verità dietro uno dei trucchi più famosi delle cucine popolari italiane: ecco cosa succede se usi un tappo di sughero per cucinare!
La cucina italiana è ricca di gesti rituali e leggende tramandate di generazione in generazione.
Tra odori di mare e pentole che borbottano, molti trucchi affascinano ancora i cuochi casalinghi, come l’uso del tappo di sughero nella preparazione di piatti a base di pesce.
Alcuni lo vedono come una trovata magica, altri come il segreto di una cottura perfetta.
Ma che cosa succede esattamente se utilizziamo un tappo di sughero per cucinare il pesce? Scopriamolo insieme.
I gesti che nascono dal caso
Nel mondo della cucina, alcuni gesti nascono dal caso e finiscono per diventare abitudini consolidate. Non sempre si conosce l’origine di certe pratiche, ma il fascino delle tradizioni culinarie sta proprio lì: nella loro capacità di resistere al tempo, anche quando non se ne comprendono del tutto le ragioni.
Eppure, proprio questi gesti semplici sono quelli che incuriosiscono di più. È il caso del tappo di sughero, protagonista di una delle tradizioni gastronomiche più longeve e affascinanti. Ma cosa si nasconde davvero dietro a questa usanza?
Una trovata pratica e intelligente
Per decenni, generazioni di cuochi e appassionati hanno tramandato la convinzione che aggiungere un tappo di sughero durante la cottura del pesce o del ragù possa migliorarne il risultato finale. Si parla di un ingrediente “magico”, capace di rendere la carne del polpo più tenera o di dare ai sughi una consistenza perfetta. La realtà però, come spiegano gli esperti, è molto diversa da quanto si crede. Il tappo di sughero, infatti, non migliora la cottura del pesce, né lo rende più tenero o saporito. Si tratta, in realtà, di una leggenda popolare che si è diffusa nel tempo, soprattutto nel Sud Italia.
L’origine di questo gesto si deve ai polpari pugliesi, che lo utilizzavano — e in parte lo utilizzano ancora oggi — non per magia, ma per organizzazione. Ogni polpo, infatti, veniva legato a un tappo di sughero diverso, in modo da riconoscere facilmente il tempo di cottura di ciascuno. Quando il tappo galleggiava per più tempo, significava che il polpo era pronto da servire. Dunque, nessun potere misterioso: solo una trovata pratica e intelligente dei pescatori, diventata col tempo una leggenda culinaria affascinante.