Tonno in scatola, “Questo non azzardatevi a comprarlo”: è il meno sicuro | Lo comprate tutti pensando che sia salutare

Diversi tipi di tonno in scatola

Il tonno in scatola è sicuro? (Immagine di repertorio - Foto da Freepik) - romagnaatavola.it

Non tutto il tonno in scatola è uguale: ecco qual è quello da evitare secondo una recente indagine di Altroconsumo.

Tra gli alimenti sempre presenti nella dispensa degli italiani, il tonno in scatola è uno dei protagonisti assoluti.

Pratico, economico e ricco di proteine, è considerato da molti una valida alternativa al pesce fresco, soprattutto per chi ha poco tempo da dedicare ai fornelli.

Tuttavia, proprio questa fiducia cieca lo rende anche uno degli alimenti più discussi.

E, negli ultimi tempi, una nuova indagine ha messo in evidenza differenze significative tra i vari marchi in commercio, sia in termini di composizione che di controllo delle materie prime.

L’effettiva qualità dei prodotti nei supermercati

Molti consumatori scelgono il tonno in base al prezzo o alla pubblicità, ma raramente si soffermano a leggere l’etichetta. Eppure, da essa si possono capire elementi fondamentali come la provenienza del pesce, la tecnica di pesca e il tipo di olio utilizzato nella conservazione.

Nonostante sia una fonte importante di proteine e Omega 3, infatti, il tonno può nascondere insidie: residui di metalli pesanti, conservanti, o semplicemente una qualità della carne inferiore rispetto a quanto dichiarato. Per questo motivo, le associazioni dei consumatori come Altroconsumo effettuano periodicamente test approfonditi per verificare l’effettiva qualità dei prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati italiani.

Lattina di tonno vuota
Il tonno in scatola da evitare (Immagine di repertorio – Foto di stockking da Freepik) – romagnaatavola.it

Come scegliere prodotti di qualità

Altroconsumo ha condotto un test su diversi marchi di tonno in scatola, valutandone la qualità del pesce, la sicurezza alimentare e la sostenibilità della pesca. Al primo posto della classifica troviamo Rio Mare pescato a canna, che ha ottenuto 74 punti su 100, apprezzato per la qualità e la tracciabilità della filiera. Al secondo posto Angelo Parodi trancio in olio d’oliva, con 73 punti, seguito a ruota da As do Mar trancio intero, che raggiunge 72 punti su 100.

Le ultime posizioni, invece, sono occupate da Mare Blu e Nixe (marchio Lidl), entrambi fermi a 55 punti su 100, penalizzati per il minor pregio del pesce e la scarsità di informazioni sulla provenienza. Il consiglio degli esperti è quindi semplice: scegliere prodotti di qualità certificata e limitarne il consumo a una scatoletta a settimana, alternandolo con pesce fresco o altre conserve come sgombro o alici, più leggere e sostenibili.