Un’immersione nell’arte della Piadina Romagnola: Riccione Piadina e la sua Osteria

Un’immersione nell’arte della Piadina Romagnola: Riccione Piadina e la sua Osteria

Oggi esploriamo la tradizione culinaria romagnola, partendo da un’azienda che ha saputo trasformare un sogno in realtà: Riccione Piadina. Nata dalla visione di Roberto Bugli, che ambiva a diffondere la piadina romagnola ben oltre i confini regionali – come cantava Samuele Bersani – , l’azienda è diventata, in oltre 25 anni, leader nazionale nella produzione di questo prodotto tipico. Il suo marchio, facilmente riconoscibile per i colori vivaci – un’arancione vibrante che simboleggia l’intraprendenza romagnola e un marrone intenso che richiama la terra, le sue tradizioni e le materie prime – è oggi sinonimo di qualità. Riccione Piadina esporta in tutto il mondo, e una forte sensibilità verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica ha portato alla creazione di linee di prodotto specifiche: senza glutine, vegane e persino piadine proteiche, per rendere questa specialità accessibile a tutti. Con 31 varianti, arricchisce le tavole di italiani e stranieri.

Ma l’impegno di Roberto non si limita alla produzione. Ha infatti creato l’Osteria di Riccione Piadina nell’area industriale di San Giovanni in Marignano, località scelta non a caso: città simbolo della piadina, antico granaio dei Malatesta e unico centro costiero con fortificazioni, tra cui le suggestive fosse ipogee adibite alla conservazione del grano, elemento cruciale per l’economia riminese. All’esterno, l’osteria è un’oasi ideale per pranzi e cene estive; all’interno, un progetto innovativo valorizza l’ecosostenibilità: struttura in legno, pannelli fotovoltaici sul tetto, un mulino antico di 300 anni, spighe di grano a soffitto, pavimentazione in eco-malta e porte d’ufficio realizzate con malta e farina. I colori aziendali, arancione e marrone, sono un filo conduttore, ripresi anche nel corner shop dedicato al merchandising.

L’Osteria ospita una vera chicca: il Piadina Experience, il primo museo interamente dedicato alla piadina. Daniela, sorella di Roberto, guida i visitatori in un coinvolgente percorso multimediale che ne illustra storia e ingredienti, offrendo anche opportunità di incontri business e accesso allo stabilimento produttivo. Si respira un vero culto del grano e della piadina, dalla narrazione delle antiche tradizioni – le mani delle nonne che impastavano, i tempi di lievitazione, il calore del testo (la padella tradizionale) e il profumo inebriante – alle figure che hanno contribuito a plasmare la cultura della piadina, dal professor Brusasco a Meldini, passando per Pascoli e la sua celebrazione del piatto come simbolo dell’identità romagnola. Il percorso tocca anche altri aspetti della storia romagnola, con riferimenti al mondo dei motori, a Fellini, Tonino Guerra e Marco Pantani, simboli di fama internazionale.

Il tour prosegue nello stabilimento tecnologicamente avanzato, con ambienti asettici e macchinari progettati su misura per Riccione Piadina, capaci di produrre 12.000 piadine all’ora, senza stoccaggio: la produzione avviene solo su ordinazione per garantire la massima freschezza. Una tecnologia al servizio della tradizione, che presto raggiungerà una capacità produttiva di 24.000 piadine orarie. Un’autentica magia che lega passato e presente, un’alchimia di semplici ingredienti che diventano cibo e simbolo.

La mia visita si conclude all’Osteria, dove Roberto Spezi e sua moglie Michela mi accolgono. Roberto sottolinea che le piadine servite al ristorante sono le stesse vendute, per consentire agli ospiti di riprodurre le ricette a casa. Ingredienti semplici – farina, acqua, sale e strutto o olio – radici umili ma dal sapore intenso. Ricordo i tradizionali chioschi dove gustare la piadina in stile street food, ma se si desidera un’esperienza più raffinata, l’Osteria è il luogo ideale.

Roberto mi suggerisce una cena gourmet: piadina con sardoncini liscati (impanati), cipolla caramellata e misticanza. Un piatto simbolo della Romagna, ricco di sapore ma essenziale negli ingredienti, che fonde sapientemente i sapori del mare Adriatico e delle colline. I sardoncini (o “saraghina”), cotti alla griglia e appena impanati, sono una prelibatezza locale dalle origini contadine, sapientemente bilanciati dalla dolcezza della cipolla caramellata e dalla freschezza della misticanza, il tutto accompagnato da un ottimo bollicine del Podere Vecciano.

A seguire, calamari gratinati al forno con zucchine marinate e misticanza: un piatto delicato ma saporito, leggero ma non meno gustoso dei calamari fritti, grazie a una cottura che li rende croccanti fuori e morbidi dentro. Le zucchine marinate, tagliate sottili, mantengono la croccantezza e donano freschezza.

Per concludere, una torta al cioccolato con mousse al mascarpone e crema di lamponi: una versione cremosa e golosa della sacher, che unisce la delicatezza della mousse alla nota acidula dei lamponi.

L’osteria è un ambiente accogliente, con un menu che cambia ogni mese per seguire la stagionalità e offrire sempre novità. Un locale piacevole e di tendenza, da provare assolutamente. Ho portato a casa anche qualche piadina, gentilmente offerta da Daniela, con un nuovo indirizzo nel cuore e l’esperienza della scoperta di una cultura gastronomica autentica, dove il cibo è piacere, cultura, e… dove l’ingrediente principale della piadina è la stessa Romagna! Marta Cordisco. Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornato su ricette, eventi e manifestazioni!