Un piatto romagnolo di antica tradizione: la Minestra Tirata

La Minestra Tirata, o Tardura, è una zuppa semplice e gustosa, apprezzata sia dagli adulti che dai bambini. Le sue origini risalgono a secoli fa, addirittura all’epoca dello Stato Pontificio, quando i suoi confini si estendevano fino alla Romagna. Si ritiene che questa ricetta sia una variante romagnola della stracciatella, una zuppa nata sotto il papato romano. Il nome “Tardura”, che in dialetto romagnolo significa “tiratura”, a volte veniva sostituito con “Minestra del Paradiso”, come descritto dallo chef forlimpopolese Pellegrino Artusi nel suo celebre “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene”. Il sapore delicato ricorda quello dei passatelli romagnoli, ma a differenza di questi, la Tardura viene “tirata”, non impastata, creando una consistenza unica. La preparazione è rapida e facile, ideale per un pasto veloce. Un tempo, i nostri antenati la servivano in occasione di festività come la Pasqua o per celebrare nascite importanti. Con il passare del tempo, questa minestra tradizionale è stata soppiantata da piatti più complessi, ma recentemente sta vivendo una rinascita nelle cucine romagnole. Ingredienti: 6 uova, 100 g di pangrattato (facoltativo), 150 g di parmigiano grattugiato, un pizzico di sale, due pizzichi di noce moscata, brodo di carne. Preparazione: amalgamare tutti gli ingredienti. Portare a ebollizione circa due litri di brodo di carne e aggiungere il composto, mescolando per alcuni minuti. Se ben preparata, la Tardura si disfarà nel brodo formando piccoli grumi gialli. Il tempo di preparazione indicato non include il tempo di cottura del brodo, che richiede diverse ore.