PASTA E CECI, la ricetta perfetta per l’inverno: in 5 minuti la rendi cremosa e perfetta

PASTA E CECI, la ricetta perfetta per l’inverno: in 5 minuti la rendi cremosa e perfetta

Pasta e ceci-Romagnaatavola.it (Fonte: Pexels)

Poche mosse, ingredienti poveri e un piccolo segreto: così la pasta e ceci diventa morbida, avvolgente e perfetta per le sere fredde.

Profuma di casa, di pentole che sobbollono lente e di sapori che non passano mai di moda. La pasta e ceci è uno di quei piatti che raccontano l’inverno meglio di qualsiasi calendario: economica, nutriente, rassicurante. Con due accortezze tecniche e un semplice trucco alla portata di tutti, si ottiene una consistenza cremosa che abbraccia la pasta senza scivolare via.

Il bello è che non servono attrezzature particolari né cotture infinite: si parte da ceci lessati (in barattolo, ben sciacquati, oppure cotti in casa), un soffritto leggero e un formato di pasta che trattenga il condimento. Il risultato dipende da come si lavora l’amido e da come si costruisce la base di legumi: due aspetti che, se curati, trasformano un piatto semplice in un comfort food capace di scaldare davvero.

Una crema naturale senza panna: come si costruisce il sapore

La cremosità della pasta e ceci nasce dall’incontro tra le fibre del legume e l’amido rilasciato dalla pasta durante la cottura. Per questo è fondamentale cucinare tutto insieme, come un risotto, aggiungendo liquido a mestoli e girando spesso. Il soffritto di partenza, dolce e senza bruciare, prepara il terreno: olio extravergine, sedano e uno spicchio d’aglio schiacciato fanno da base, con un piccolo ramo di rosmarino per profumare. Aggiunti i ceci, si insaporiscono un paio di minuti e poi si bagna con acqua calda o brodo vegetale leggero. La chiave sta nel frullare una parte dei ceci con un po’ del loro fondo: questa purea, rilasciata in pentola, è ciò che rende il piatto naturalmente vellutato, senza bisogno di latte o panna.

Il secondo pilastro è la cottura della pasta: niente scolapasta, niente passaggi separati. Si versa la pasta direttamente nella pentola dei ceci e si procede “a risotto”, aggiungendo liquido poco alla volta. In questo modo si risotta la pasta e l’amido rimane nel piatto, legando il tutto. Regolate il sale solo verso la fine per non irrigidire i legumi, e mantenete il bollore dolce: un’ebollizione troppo vivace può sfaldare i ceci e asciugare il fondo prima del tempo. Un filo d’olio a crudo, profumato, serve più a fissare gli aromi che a “condire”: dosatelo con misura.
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Il trucco semplice e gli errori che smontano la cremosità

Il trucco è questo: prelevate circa un terzo dei ceci già insaporiti, frullateli con un mestolo di fondo caldo e rimetteteli in pentola prima di unire la pasta. L’emulsione che si crea tra olio, amidi e fibre è la base della consistenza setosa. Se vi piace un profilo più deciso, potete aggiungere un cucchiaino di concentrato di pomodoro nel soffritto, tostato un minuto, che regala colore e rotondità senza trasformare il piatto in una zuppa rossa. Tenete il liquido sempre caldo per non interrompere la cottura, e giocate con i tempi: gli ultimi due minuti a fiamma bassa, mescolando, sono quelli in cui la crema prende corpo. Una volta spenta la fiamma, lasciate riposare coperto per un minuto: è il momento in cui la pasta assorbe e il fondo si assesta, regalando quella morbidezza avvolgente che cerchiamo.

Gli errori più comuni? Mettere troppa acqua tutta insieme, che diluisce sapore e amido; cuocere la pasta a parte, perdendo la componente che lega; trascurare la base aromatica, perché un soffritto frettoloso lascia il piatto piatto. Attenzione anche al sale e agli aromi forti: meglio dosare e assaggiare, perché i ceci hanno un sapore gentile che si copre facilmente. Se usate ceci in barattolo, sciacquateli bene per eliminare il liquido di governo; se partite dai secchi, ammollo generoso e cottura dolce con una foglia d’alloro. Formati consigliati? Ditali, tubetti, maltagliati o pasta spezzata, capaci di trattenere la crema. Un filo di olio buono alla fine, pepe macinato al momento e, se amate i contrasti, una scorzetta di limone grattugiata: dettagli minimi, ma capaci di esaltare la cremosità naturale senza appesantire.