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Trattoria del Passatore a Santarcangelo: la cucina di volta, la cordialità di sempre

Trattoria del Passatore - Santarcangelo

 

Le giornate d’autunno sono le migliori per girare la Romagna e concedersi una piacevole pausa pranzo gustando i sapori di una volta.
Oggi la mia “bussola personale” mi porta a Santarcangelo in prossimità del centro, non lontano dalla via Emilia, alla Trattoria del Passatore. Un locale questo che da anni si distingue per la qualità della proposta gastronomica – tipicamente romagnola di sola carne – e per la cordialità dell’accoglienza.

Qui non ci si va solo per mangiare, perché i Clienti si affezionano alla sincera ospitalità dello Chef e patron Yuri e della madre Adriana. Insieme gestiscono la trattoria dal 1998. Yuri ha infatti iniziato questa attività giovanissimo, poco dopo la fine del corso professionale, ed è cresciuto ai fornelli, mettendo in pratica le ricette ascoltate dagli “anziani” del territorio preparate ricercando gli ingredienti migliori.

Appena entrato mi accoglie Adriana con la sua genuina cordialità, mi fa piacere e mi sento immediatamente a mio agio. Impossibile non notare che la trattoria è piena di Clienti. Nonostante questo mi trovano un posticino al piano superiore. Fermandomi un attimo ascolto un piacevole vociare di sottofondo fatto di chiacchiere tra clienti ma anche di momenti calorosi con Adriana che, alla cassa, è la vera padrona di casa.

Mi guardo intorno e rifletto sull’ambiente della Trattoria del Passatore. È un locale classico con un tocco di personalità, spiccano i mobili di una volta dai colori caldi e avvolgenti come l’armoniosa credenza, sicuramente custode di ricordi lontani.

Alla Trattoria del Passatore i camerieri, cordiali e veloci, sono anche belli da vedere. Impeccabili con le loro divise in bianco e nero: camicia bianca e grembiule nero personalizzato con il nome del locale. Come tutte le trattorie tipiche, ora che non ci sono più restrizioni, i tavoli non sono molto distanziati, quindi capita di ascoltare i racconti del tavolo a fianco. Ed è proprio questa la convivialità: anche se si pranza da soli sentirsi parte di un tutto!

Sul tavolo il cesto della piadina grossa alla cesenate anche se qui siamo in provincia di Rimini, acqua, un buon Sangiovese al calice e, su consiglio di Yuri, che prende la comanda, ordino un paio di piatti fuori menù: Tagliatelle stridoli e salsiccia e Coniglio alla cacciatora.
A sottolineare l’aspetto non banale del locale, curato in ogni dettaglio, le portate sono servite su piatti quadrati.

 

Trattoria del Passatore - Santarcangelo - Tagliatelle agli stridoli e salsiccia

 

Le Tagliatelle agli stridoli sono un classico della cucina romagnola contadina e sarebbero già buone così, il tocco in più è assicurato dalla salciccia, morbida e saporita quel tanto che basta per non prendere il sopravvento sugli stridoli. La pasta, neanche a dirlo è fatta in casa col mattarello come una volta, abbondante e dalla cottura perfetta, con questo condimento mi lascia pienamente soddisfatto.

 

Trattoria del Passatore - Santarcangelo - Coniglio alla cacciatora

 

A seguire arriva la mia porzione di Coniglio alla cacciatora, quindi con i pomodorini, accompagnato da patate al forno ed erbette saltate in padella. Il coniglio è una carne bianca molto magra, quindi la cottura deve essere fatta a regola d’arte. La carne deve essere morbida ma consistente, senza risultare gommosa.
Anche in questo caso Yuri mi ha ben consigliato: il piatto è perfetto e abbondante, tant’è che decido di farmene incartare un pezzo per questa sera. Voglio lasciare un po’ di spazio per i dolcetti di fine pasto, una specie di tocchetti di ciambella al sentore di anice, di cui sono ghiotto.

Davvero un pranzo piacevole, una coccola che, di tanto in tanto, vale la pena concedersi!

Max


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